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True Detective 3X07 – La recensione

Manca ormai davvero poco alla conclusione della terza stagione di True Detective e, finalmente, il complicato mosaico sta assumendo la sua forma conclusiva.

Attenzione contiene spoiler!

Sono sempre più numerosi i fantasmi che si accodano per vessare l’animo tormentato del detective Hays. Alla già lunga lista si aggiungo nuovi nomi, nuove vittime che il caso Purcell si è lasciato dietro negli anni e che ora pretendono giustizia. In primis Tom Purcell, reo di essere giunto troppo vicino a scoprire i torbidi segreti della famiglia Hoyt. Viene trovato là dove i suoi figli furono visti l’ultima volta, con un proiettile in testa. Suicidio? Questa l’ipotesi preferita dal procuratore distrettuale, suicidio dovuto dai rimorsi per quello che aveva commesso. Ma Hays non crede a questa versione, convinto da West che ben conosceva il povero Tom. Con l’ulteriore scomparsa dello “zio” O’Brien, volatilizzato nel nulla prima di poter parlare (già sappiamo la triste fine capitatagli), il nostro detective decide di passare alle maniere forti.

Anche Amelia prosegue con le sue indagini

Dopo aver scoperto del coinvolgimento dell’ex poliziotto Harris James, ora capo della sicurezza della famiglia Hoyt, convince West ad interrogarlo con metodi non proprio tradizionali. Dunque, torturandolo in un capanno abbandonato, come tempo addietro fecero con un pedofilo, cercano di estorcergli una confessione soddisfacente. Harris però non parla. Allude a qualcosa, conferma qualche intuizione dei detective ma, alla fine, cerca di ribellarsi e aggredire Hays. Due proiettili e colui che poteva dare una svolta al caso è morto, portando nella tomba i segreti di casa Hoyt. I due detective, visibilmente scossi, occultano il corpo e bruciano le prove.

Da carnefice a vittima, ecco che nel 2015 è Hays a dover rispondere alle sempre più incalzanti domande dell’intervistatrice Elisa Montgomery.

Messo davanti a negligenze, prove insabbiate, nuove scoperte, l’ex detective si chiude a riccio, non riuscendo a ricordare lucidamente il proprio passato e i propri errori. Non gli resta dunque che affidarsi a West per dirimere la matassa del caso Purcell che ancora gli grava sulla coscienza. I due vengono a scoprire dall’ex governante di casa Hoyt interessanti novità. Mr Hoyt aveva una figlia, Isabel. Questa perse marito e figlia in un incidente stradale nel 1977 che la lasciò traumatizzata e depose in lei il seme di una crescente instabilità mentale. Costretta a vivere nel seminterrato dell’immensa magione Hoyt, le faceva compagnia il solo June, un uomo di colore cieco da un occhio. Lo stesso uomo che girava in una berlina marrone il giorno che i fratelli Purcell scomparvero, lo stesso che, come aveva scoperto nel 1980 Amelia, si incontrava con O’Brien in un bar della zona. I nodi lentamente vengono al pettine.

Finalmente ci siamo. Sono ancora pochi i dettagli necessari a sistemare gli ultimi dubbi sul caso Purcell.

Anche noi spettatori, con le informazioni ricevute, siamo riusciti a costruirci una teoria sulla scomoda verità che tanto a lungo è rimasta sepolta in casa Hoyt. Una verità fastidiosa, che forse sarebbe stato meglio tenere nascosta, vista la scia di morte e violenza che si è trascinata dietro per ben trent’anni. E, mentre assistiamo al detective Hays, nel 1980, scomparire nell’auto di Mr Hoyt, non ci resta che immedesimarsi nella povera Amelia, disperata e preoccupata nel vedere suo marito, sempre più coinvolto emotivamente da un caso che sta destabilizzando lui e la sua famiglia, darsi in pasto al probabile colpevole. Quasi sicuramente sarà questo il colloquio decisivo per tutta la stagione. Finalmente preda e cacciatore si incontrano. Ma chi è la preda e chi è il cacciatore? Hoyt sa bene cosa è successo a Harris James e ora tiene il coltello dalla parte del manico.

Cacciatore e preda al telefono per la prima volta

Il duo Pizzolatto (sceneggiatura) e Sackheim (regia), costruisce l’episodio più teso e pregnante di tutta la stagione. Ci riescono non solo grazie alle numerose rivelazioni che, spesso inaspettatamente, piombano sui detective e di conseguenza anche sul pubblico. Molte scene infatti sono dotate di una carica emotiva che a volte era mancata nel resto degli episodi, non perché trascurata, ma proprio perché veniva troppo esasperata e finiva per perdere di valore e risultare artificiale.

Il prossimo, ultimo, episodio sarà quindi quasi sicuramente incentrato sul fatidico incontro, il momento cruciale che finalmente ci permetterà di scoprire tutti i segreti non solo della famiglia Hoyt, ma anche del nostro cupo e impenetrabile detective Hays.

Articolo a cura di Alberto Viganò