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Tornare a Vincere – I fantasmi di Ben Affleck

Tornare a Vincere è classico film a tema sportivo americano: un ex campione diventato una nullità, un drop out che vive ai margini.

Un misero alcolista con i traumi implacabili del passato, al quale però viene offerta una seconda chance. Jack Cunningham (Ben Affleck) è un operaio specializzato, ha alle spalle un matrimonio fallito con la bella Angela (Janina Gavankar) e un dramma, forse la peggiore sfida che un padre debba affrontare. Beve di continuo lattine di birra e si muove lentamente a fatica in attesa forse del nulla, forse di un nuovo domani. La scuola dove all’inizio del anni ’90 era un idolo, gli offre un posto come coach. Risollevare le sorti di una squadra allo sbando, fatto di teppistelli per di più non proprio talentuosi. Jack accetta e inizia lentamente cambiare stile di vita.

Cucito su misura per Ben Affleck, di cui purtroppo tutti conosciamo i problemi di alcolismo, The Way Back (il titolo originale) è la storia di come buttare al vento il proprio talento.

Forse perché la vita è stata impietosa e forse perché non hai fatto le scelte giuste. Ben/Jack hanno una nuova occasione mettersi a nudo e in gioco. Una nuova avventura per affrontare e sconfiggere i fantasmi del passato.

La pellicola ricorda tanti film di genere come L’arte di vincere con Brad Pitt o Coach Carter con Samuel L. Jackson ma con un impianto drammatico decisamente più ingombrante. Il regista Gavin O’Connor torna a collaborare con Affleck dopo The Accountant, ma soprattutto torna nella sua comfort zone. Per l’autore americano infatti non è il primo film sportivo dopo Miracle del 2004 con Kurt Russell e Warrior del 2011 con Tom Hardy, Joel Edgerton e Nick Nolte.

La sceneggiatura procede didascalica verso il prevedibile finale consolatorio, ma non disneyano. La regia scolastica non accende mai i toni del film, ma non cade neanche nei rischi di enfatizzare la retorica dello script, dimostrando che la sobrietà è, a dispetto del protagonista, il merito principale di O’Connor. Bella la Main Title che ricorda Hand Covers Bruise da The Social Network.

Nel complesso Tornare a Vincere si dimostra un film solido e onesto con lo spettatore. Il suo messaggio di speranza è funzionale.

Ma soprattutto ciò che sorprende è vedere Affleck recitare e farlo bene, perfettamente calato in un ruolo che gli appartiene sicuramente più di quanto sia accaduto in passato.