Home Speciale Approfondimenti Top: Ricchi contro poveri, la lotta di classe al cinema

Top: Ricchi contro poveri, la lotta di classe al cinema

Uno dei temi più utilizzati ma che fanno sempre parlare di sè al cinema è quello della lotta di classe.
Che ci troviamo in storie vere, romanzate, o in ambientazioni distopiche, il tema dello scontro sociale, quello tra i più e i meno abbienti non passa mai di moda.

Di lotta di classe infatti si parlava già in uno dei primi e più importanti film della storia del cinema, Metropolis, simbolo del cinema espressionista e capolavoro del regista Fritz Lang.
E per chiudere il cerchio di 100 anni di storia del cinema abbiamo uno degli ultimi esempi di film che mettono in contrasto ricchi e poveri: stiamo parlando dell’ultimi vincitore degli Oscar, Parasite, di Bong Joon-ho.
Due film così distanti, così lontani fra loro, sia come tempo che come ambientazione e sfumature interpretative, ma che sono entrambi esempi chiave di un conflitto sociale che purtroppo in ogni epoca torna a scatenarsi e a far sentire la sua voce, anche al cinema.
Uno scontro mostrato con le parole, con le azioni dei protagonisti, ed anche con accorgimenti spaziali.
La lotta tra ricco e povero è una lotta che si svolge dalla perfieria al centro, dal basso verso l’alto, dalla coda alla cima.
Due estremi in rotta di collisione.

Nella Top di oggi vediamo alcune delle altre pellicole, che tra Metropolis e Parasite, hanno incentrato le loro storie su questo tema:

METROPOLIS (Fritz Lang, 1927) 

L’abbiamo già citato ad inizio articolo e non potevamo partire da questo film .
La lotta di classe per eccellenza, di marxiana memoria, quella tra l’imprenditore/padrone Joh Fredersen e suo figlio Freder, che disgustato dalle condizioni di vita degli operai e dei meno abbienti, decide di schierarsi con loro per cambiare le cose.
Ironico come il film fosse ambientato nel 2026, anno che ci è molto vicino, anche se le cose non sono affatto poi così cambiate.

GATTACA – LA PORTA DELL’UNIVERSO (Andrew Niccol, 1997)

Facciamo un salto temporale di 70 anni esatti ma rimaniamo sempre in un’ambientazione distopica.
Qui la lotta di classe non è principalmente centrata però sulla ricchezza monetaria, tanto su quella genetica.
Ci sono due categorie di persone: quelle nate geneticamente perfette, e quelle nate naturalmente.
Ai perfetti, i validi del film, spettano i lavori e le condizioni migliori, ai nati naturalmente, e che quindi possono presentare difetti, spetta il peggio, quello che rimane.
Ma l’ambizione non la puoi fermare.
Ed il protagonista Vincent (Ethan Hawke), farà di tutto, pur di realizzare il suo sogno.

IN TIME (Andrew Niccol , 2011) 

Sempre lotta di classe.
Sempre un’ambientazione distopica.
Sempre Niccol, affezionatissimo al tema.
E anche qui, il bene primario, che da vita alle divisioni, non è principalmente il denaro, bensì, il tempo.
La vita di ogni persona è legata a quanto gli resta da vivere, ed in base alla propria ricchezza, c’è chi si può permettere  di vivere in eterno, e chi invece deve lottare per avere ancora 24 ore in più.
Il tempo è denaro, mai frase fu più azzeccata.
Nel cast del film troviamo Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Olivia Wilde.

LA NOTTE DEL GIUDIZIO (LA SAGA) 

E come poteva la lotta di classe non arrivare nel mondo dell’horror?
Ci ha pensato questa bella made in USA a portarla alla ribalta, con ben quattro film e una recente serie tv.
Per una notte all’anno ogni cittadino americano può dare libero sfogo a tutta la sua rabbia, alla sua voglia di sangue e vendetta, senza ripercussione alcuna.
Starete pensando, ecco, adesso i più bisognosi si sfogheranno contro i più abbienti.
Si anche, avete ragione.
Ma guardate i ricchi cosa si inventano.
Mai sottovalutare il loro sadismo malato e il loro voyeurismo.

SNOWPIERCER (Bong Joon-ho, 2013) 

Il tema distopico è tanto caro ai registi che vogliono ben rappresentare lo scontro tra classi sociali.
E qui a farlo è Bong Joon-ho, al suo primo film in lingua inglese, con Chris Evans protagonista ed un cast che annovera altri grandi nomi come Tilda Swinton, Jamie Bell, Ed Harris e John Hurt.
I sopravvissuti ad un era glaciale vivono in un gigantesto treno che gira intorno alla terra.
Ovviamente sapete già chi abita le prime carrozze, e le ultime.
E potete immaginare già da dove parte, e dove vuole arrivare Chris Evans.

NOI (Jordan Peele, 2019) 

I film di Jordan Peele sono intrisi di significato socio-politico più di ogni altro prodotto.
Dopo Get Out, è la volta di Noi (Us) dove sono i doppelganger invisibili vogliono vendicarsi dei loro doppi che vivono una vita tranquilla e felice.
Ma anche (e soprattutto) un duro attacco al sistema Americano.

 

PARASITE (Bong Joon-ho, 2019)

Di Parasite non c’è nulla da dire.
Il film premio Oscar 2020 di Bong Joon-ho non ha bisogno di spiegazioni e/o collegamenti a questo tema.
Se n’è parlato così tanto che abbiamo solo una cosa da dire: se non l’avete ancora visto, vi siete persi un capolavoro.
E per chi lo ha già visto, sapete già perchè è in questa top, e non serve certo che vi diciamo noi di rivederlo, perchè sappiamo che l’avete già fatto, più e più volte.

IL BUCO (Galder Gaztelu-Urrutia, 2019) 

Un edificio con più di duecento piani.
Un grande buco centrale da cui scende, dall’alto, una mega tavola imbandita con ogni prelibatezza.
I due abitanti di ogni piano giornalmente hanno un breve lasso di tempo per mangiare più cose possibili prima che il cibo passi al livello inferiore, fino ad arrivare ai piani più passi, dove a volte non sono non rimane il cibo, ma nemmeno le vettovaglie.
Un esperimento sociale (si potrà essere solidali tra piani vicini?!) in cui le logiche delle differenze sociali vengono fuori all’inverosimile, ed in cui come al solito, qualcuno, proverà a trovare una soluzione che possa mettere tutti d’accordo.
Gioiello di Netflix.

HIGH RISE – LA RIVOLTA (Ben Whitley, 2015)

Un condominio autosufficiente, ideato da un architetto.
Dentro nei tanti piani vivono persone di diversa estrazione sociale, che vivono però inizialmente una vita nel lusso e nell’agiatezza più sfrenata.
Ma quando il complesso meccanismo che permetteva loro di vivere in un paradiso in terra viene meno, nascono dapprima divergenze e scontri dovuti alle differenze di stili di vita, e poi ovviamente, quelle sociali.
Piani bassi contro piani alti, meno abbienti contro ricchi spacconi.
E non finirà a tarallucci e vino.
Un altro film davvero interessante della cinematografia di un regista da tenere sempre d’occhio, Ben Whitley.