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The Substance – La Recensione

The Substance è esperienza che congiunge spettatore e protagonista e affronta tematiche centrali nella nostra società e dei canoni di bellezza condivisi.
Ma soprattutto, porta a chiederci quanto siamo disposti a sacrificare della nostra esistenza per ottenere ciò che vogliamo.

I suoni urlano nelle orecchie degli spettatori, come se fossero allarmi, risuonano per tutta la sala e dentro di noi.
Un’attenzione ossessiva viene rivolta ai colori, scelti in ordine molto preciso, come un ciclo che si ripete; arancione è il corridoio dello studio in netto contrasto con il body blu della protagonista, il suo cappotto è giallo, il rosa i vestiti di Sue, la nuova versione, il bianco è il bagno, caricando il colore di significato e identità.
Sono presenti molti riferimenti ai film cult come Shining, Psycho, Strade Perdute di David Lynch, Carrie lo sguardo di Satana, Society e nella letteratura Il ritratto di Dorian Gray.

La regista è Coralie Fargeat e insieme a questo mix di luci, colori, suoni ha incarnato il vero aspetto della nostra società, la continua ricerca verso la perfezione che non accontenta mai e il desiderio irrefrenabile di avere sempre di più, rendendoci incapaci di vedere realmente quello che ci circonda e che ci potrebbe bastare, forse persino renderci felici o qualcosa di molto simile.
La musica mette quasi agitazione, diventa un allarme ridondante che ci avvisa che qualcosa di terribile sta per accadere.

Demi Moore è strabiliante nella parte di Elisabeth Sparkle, una famosissima ballerina di aerobica che per anni ha un programma in televisione e un corridoio pieno di sue foto, tutta la sua carriera e la sua vita, due realtà che finiscono inevitabilmente per coincidere.
Ma Elisabeth, cinquanta anni, non è più adatta alla tv, al pubblico e alla società che preferisce una ventata di aria fresca, un’icona più giovane che dia l’illusione di eternità.
La decisione arriva da Harvey, Dennis Quaid, suo datore di lavoro che la licenzia e le dice di sorridere.
E adesso?
La soluzione, immediata, certa: The Substance, la sostanza.

“Hai mai sognato una versione migliore di te? Più bella? Più giovane?Più perfetta?”
Un siero che sblocca il dna e produce una nuova versione migliore di Elisabeth, Sue.
Sue, Margaret Qualley, bellissima, un corpo perfetto, sempre vestita di rosa, come una Barbie.
Sue ed Elisabeth saranno in grado di mantenere l’ equilibrio?
Le regole sono molto chiare e, la più importante, è non dimenticare mai “Tu sei una! Non puoi scappare da te stessa!”.

Un film che non si dimentica facilmente, non è mai banale e rimane sempre coerente con la storia e con il messaggio forte che vuole trasmettere.
E voi, vi siete chiesti, come me: “vorrei anche io una versione migliore di me?”

 

Articolo a cura di Kiki