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The Square – La recensione

Christian, curatore del museo d’arte contemporanea di Stoccolma, deve gestire uno spazio museale per una nuova istallazione artistica chiamata The Square che invita i passanti all’altruismo, ricordando il loro ruolo da responsabili esseri umani. Spesso, pero’, è difficile vivere seguendo i propri ideali.

JAMovie recupera in calcio d’angolo “The Square”, dramma satirico svedese vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, di ben sei premi agli European Film Awards e che sta rappresentando la Svezia in questa stagione premi appena iniziata (nomination ai Golden Globe appena conquistata).

Può essere considerata arte una borsa messa per terra? Da questo quesito parte “The Square”, il film più potente dell’anno, e non solo. La sua potenza sta non solo nelle immagini mostrate, ma nelle idee e tematiche presentate.

Un barbone lasciato a terra può essere arte? Un bambino?

Questo film non parla solamente di arte contemporanea, lo è. E’ un quadro in cui viene mostrata la condizione contemporanea dell’arte e dell’uomo che la contempla, senza sottovalutare la libertà d’espressione.

Possiamo far parlare liberamente un uomo con la Sindrome di Tourette durante un importante incontro d’Arte?

Magnifico il momento della performance artistica dove l’uomo benestante torna alla sua primordialità. Che sia questo il suo vero aspetto? Sicuramente “The Square” disegna una condizione pessimista, ma con estrema ironia e intelligenza. Dura quasi due ore e mezza, ma la durata non si fa sentire minimamente per quanto è pregna di idee la sceneggiatura di Ostlund.

Capita raramente di morire dalle risate, ma sempre con il cervello attaccato. Due cose che non si sposano sempre insieme. La regia è magnifica, ogni fotogramma è Arte. Ruben Ostlund usa raramente primi piani posizionandosi quasi sempre largo nelle inquadrature come se volesse permettere allo spettatore di avere la giusta distanza per contemplare l’opera, come succede nelle mostre d’arte. Difficile dire quale sia il fotogramma più bello e suggestivo.

Claes Bang

L’eccellente protagonista Claes Bang e i sempre ottimi Elisabeth Moss e Dominic West sono a capo di un cast veramente notevole, bambini compresi. Magnifica la fotografia di Fredrik Wenzel e ottimo l’utilizzo della colonna sonora con temi ricorrenti classici contaminati dalla contemporaneità come l’Ave Maria di Gounod cantata da Bobby McFerrin.

La celebre aria, presentata in questo arrangiamento contemporaneo fino all’esasperazione, si basa sul Preludio in do maggiore BWV 846 di Bach, brano che ci viene proposto solo nella seconda metà del film quando il protagonista lo suona en passant al clavicembalo.  Che chicca!

“The Square” è un capolavoro che ti colpisce, stordisce, lasciandoti senza parole e in estasi. Quando il Cinema è Arte allo stato puro e Gioia per cervello, cuore e occhi. Il miglior film del 2017, senza sé e senza ma.

 

VOTI FINALI
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Redattore e Co-fondatore

Cantante lirico, attore, insegnante e... cinefilo! Amo il cinema in ogni suo genere con un'adorazione particolare per il cinema europeo specialmente britannico, visto che sono un sostenitore della scuola inglese. Molto spesso dalla parte opposta dei blockbuster e sulla strada degli indie e del cinema d’autore non solo di oggi... Pochi effetti speciali e molte emozioni!