Il tempo dell’attesa è finalmente terminato.
E per fortuna potremmo aggiungere. E’ arrivata finalmente l’ora dello scontro tra Rick e Neegan, tra Alexandria ed i Salvatori.
E siamo anche fieri di dire finalmente. Si perchè questa 7a stagione di The Walking Dead è stata una lunga, estenuante ed a tratti anche noiosa preparazione allo scontro tra lo sceriffo Rick Grimes ed il brutale Neegan.
Escludendo la prima e l’ultima puntata di questa stagione, e fatta eccezione per qualche piccolo sporadico evento nel mezzo, tutto si è giocato sull’attesa.
L’attesa di uno scontro che già comunque sembrava annunciato.
Da un lato abbiamo imparato a conoscere meglio Neegan, interpretato da un geniale Jeffrey Dean Morgan (forse il personaggio che ha tenuto più viva di chiunque altro l’attenzione nell’arco di queste sedici puntate) ed il suo gruppo.
Dall’altro abbiamo assistito alla lenta e macchinosa organizzazione di tutte le comunità che si preparano allo scontro con lui.
oltre ad Alexandria infatti abbiamo la comunità di Hilltop, quella di Jesus e dell’inutile ed odioso Gregory, il Regno di Ezekiel (Khary Payton) e della sua amata Shiva, ed i mondezzari guidati da Jadis (Pollyanna McIntosh) – trovatele un parrucchiere – .

L’attesa e la preparazione sono state le note dolenti di questa stagione, che nel suo mezzo ha avuto troppi momenti morti e pochissimi colpi di scena, fatta eccezione per il personaggio Neegan, che incute sempre paura ed allo stesso tempo curiosità.
Le buone premesse della prima puntata, davvero spettacolare, con le morti di due elementi cardine del gruppo di Rick e soci, non sono quindi state mantenute.
E nonostante qualche piccolo colpo di scena avvenuto nelle puntate centrali, con qualche voltafaccia inaspettato e con l’alleato che non t’aspetti ci si trascina a fatica fino all’ultima puntata, in cui si ravviva un po’ il tutto e vengono gettate le basi per la nuova stagione. Quella della futura e definitiva lotta tra Rick e Neegan.