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SWEET GIRL: La ragazza di papà cerca di vendetta

Una ragazza in guerra. Contro il mondo, contro le case farmaceutiche, contro il lutto, abbraccia la via della vendetta.
Jason Momoa, presto atteso al Festival del Cinema di Venezia, torna con un nuovo film su Netflix da cura di Brian Mendosa.
Non è difficile immaginarsi il genere.

Si tratta di un action con sparatorie in cui la sua possente figura fa da padrona, si aggiunge però una variabile, il suo personaggio Ray Cooper è un padre di famiglia pronto a tutto per difenderla.
Spesso Momoa interpreta ruoli da grande e grosso guerriero ma con i valori fondamentali della famiglia, sbaragliando i nemici per difenderla. In questo film però non è l’unico combattente, la figlia Rachel (Isabela Merced) è una dura tanto quanto il padre.

sweet girl, la ragazza di papà

I due protagonisti si troveranno a combattere una guerra senza esclusione di colpi.
Il bersaglio è la BioPrime, una casa farmaceutica che attraverso la corruzione non permette l’emissione di un farmaco salvavita generico, il quale salverebbe la vita della moglie del protagonista.

Dopo la perdita subita, Ray cerca in tutti i modi di denunciare la casa farmaceutica. Non ottiene però risultati, fino a quando viene avvicinato da un giornalista. Con le informazioni da lui fornite sarà in grado di svelare la catena della corruzione fino ad individuarne i responsabili. I due hanno un incontro segreto in metropolitana, a cui assiste la figlia senza che il padre lo sappia, ma un assassino professionista uccide il giornalista.
Si ingaggia una lotta, alla quale partecipa anche Rachel ormai uscita allo scoperto.
Non finisce bene, l’assassino scappa, ray è gravemente ferito e la ragazza perde conoscenza.
Il film si caratterizza per essere un revenge thriller, pertanto da questo momento inizia una caccia alla Io vi troverò, in cui Rachel e Ray sono i protagonisti e la vendetta il loro scopo.

Durante il cammino che li porterà alla verità e all’esecuzione del responsabile la ragazza e il padre sono seguiti dall’assassino che non gli renderà la vendetta tanto facile.
La trama rende poi evidenti gli intrecci tra la politica e le case farmaceutiche, il corruttore non è mai chi ci mette la faccia. Rachel lo imparerà a proprie spese.

La caccia inizia

Il film si presente abbastanza lineare con alcuni dialoghi all’apparenza un po’ confusi, lo spettatore non capisce il perché di certe interazioni.
Non c’è da preoccuparsi, tutto alla fine tornerà. Infatti la nota di merito di questo film è che niente è come sembra, il finale (scontato nell’annientamento dei cattivi) si svolge in una modalità inaspettata fino agli ultimi minuti di film.
Molto originale.
Effetti speciali e cazzottate da manuale, d’altra parte con un attore come Momoa non ci si può aspettare di meno.
Brava anche Isabela Merced che riesce a rendere l’idea della ragazzina a tratti spaventata e sprovveduta e a tratti guerriera, ma Rachel la sweet girl di papà sceglierà la vendetta.
Unico difetto ci si poteva concentrare maggiormente sulla trama della corruzione effettuata dalla casa farmaceutica, per dare maggior giustificazione alla furia omicida che ne deriva.

In conclusione consigliatissimo.
Aspettiamo Momoa a Venezia tra qualche giorno.

Articolo a cura di

Eleonora Vignudelli