Nel 1940, in Francia, Lucile Angellier sta aspettando notizie del marito prigioniero di guerra vivendo un’esistenza soffocante con la suocera meschina. La loro vita viene sconvolta dall’arrivo dei parigini e di un battaglione dell’esercito tedesco. All’inizio la donna evita Bruno, un ufficiale tedesco mandato nella loro abitazione, ma giorno dopo giorno la situazione cambia.
Tratto dal romanzo incompiuto postumo di Irène Némirovsky, morta ad Auschwitz nel 1942, “Suite Francese” è un bellissimo dramma decisamente riuscito. Avevamo già amato il regista Saul Dibb in “La duchessa” con Keira Knightley e qui la situazione non cambia: ottima direzione.
Non ci viene presentata una storia stucchevole e zuccherosa, ma assolutamente realistica ed è per questo che emoziona.
L’amore tra Lucile e Bruno è casto, non viene consumato nessun atto sessuale, ma non per questo la loro love story è meno importante.
La loro passione è viva nei loro gesti, nei loro sguardi.
Il pianoforte li unisce e la colonna sonora ha una grande importanza in questo bellissimo dramma. Eccellente la colonna sonora di Rael Jones, che ha rimpiazzato Alexandre Desplat.
Che dire del cast, immenso! Sul podio troviamo un Matthias Schoenaerts di rara intensità e bellezza, un attore destinato a essere grande. Non si ripete mai e muta completamente da film a film. Veramente superbo come la sua collega Ruth Wilson, che riesce a emozionare anche in un ruolo secondario! Questa splendida attrice merita più ruoli da protagonista.
Se Kristin Scott Thomas è ormai sinonimo di garanzia, convince Michelle Williams soprattutto nella seconda parte anche se non raggiunge il livello irraggiungibile dei propri colleghi.
Ottimi Sam Riley, attore sottovalutato, e Margot Robbie.
“Suite Francese” non è mai pesante e scorre in modo assolutamente piacevole. Non è né un capolavoro e né indimenticabile, ma è comunque un bellissimo dramma da vedere e rivedere che non deluderà i romanticoni.