Da settimane gli incendi stanno devastando la California. Tanto da arrivare a un passo dalle strutture dove producono le major cinematografiche. Il fuoco arriva anche nella zona degli Studios della Warner Bros e dalle immagini non sembra cosa da poco. Come da prassi scatta il sistema di sicurezza, tutti allertati, dalla polizia, ai vigili del fuoco, tutti impegnati a far evacuare i presenti.
Tra di loro c’è lui: Clint Eastwood, 89 anni, un ghigno e una carriera da duro. Il figlio lo chiama preoccupato e lui come se niente fosse gli risponde: “Sto bene, c’è un lavoro da finire”.
Probabilmente nei prossimi anni questa storia verrà gonfiata ma in realtà non ce n’è bisogno alcuno, perché se da una parte c’è lo spassoso aneddoto testimonianza di un uomo dal polso d’acciaio nei film come nella vita, dall’altra c’è l’allegoria della fine di un epoca cinematografica e la grandezza di un ultimo baluardo: Clint.
Eastwood non ha voluto abbandonare la proiezione interna del suo ultimo film. La pellicola, in uscita il 13 dicembre, si chiama “Richard Jewell”, la storia vera di un uomo della sicurezza che trovò una bomba piazzata nel parco olimpico durante i giochi di Atlanta, nel ’96, passando però da eroe a sospettato.
Insomma un lavoratore serio e tutto d’un pezzo, proprio come Clint.