Dopo il successo internazionale ottenuto con la serie tv Jane The Virgin, Gina Rodriguez torna come protagonista e produttrice della commedia romantica Someone Great.
Al centro della vicenda c’è Jenny una ventenne newyorkese che ha appena ottenuto un importante lavoro a San Francisco per una rivista musicale.
Una di quelle svolte professionali alle quali non si può rinunciare, anche a costo di perdere l’amore della propria vita con Nate (Lakeith Stanfield) e allontanarsi dalle due amiche del cuore Erin (DeWanda Wise) e Blair (Roisin Nicosia). Dopo la rottura col fidanzato a Jenny non resta che passare un’ultima notte da sballo tra i locali della Grande Mela. Ma col passare delle ore e del tasso alcolemico, riaffiorano i ricordi della sua relazione e le certezze della giovane e ribelle Jenny vengono meno.
Drunkomedy sulla falsa riga di alcuni film di Rebel Wilson come Single ma non troppo o The Wedding Party, Someone Great è una ventata di freschezza in un genere che sembrava essersi arenato. Un equilibrato mix di divertimento alla luce dei colorati neon notturni di Ny e momenti di poetica coming of age e la confusione ormonale e sentimentale che ne consegue.
Qui però non parliamo proprio di adolescenti (anche se fanno di tutto per sembrarlo). Piuttosto si tratta di ragazze che alla soglia dei 30 anni devono fare i conti con le responsabilità della vita professionale ed emotiva. Il film a differenza di molte altre pellicole si affranca dalla noiosa, medievale e stupida concezione eteronormativa della sessualità, in un modo nuovo. Niente pugni in faccia. Niente rabbia contro i bigotti di tutto il mondo. Il film anzi ignora del tutto la denuncia sociale e da per scontato che la gente “ama e fotte con chi vuole”. E poi fiumi di alcol e droghe. Tanto per andare al mercatino bio al sabato mattino c’è tutta una vita. Meglio un brutto hangover che un brunch ai semi di lino e curcuma.
La commedia diretta brillantemente dall’esordiente Jennifer Kaytin Robinson è un affresco sulla generazione millennial, libertina e audace. Una sorta di Breakfast Club femminista e contemporaneo che non ha timore di essere attuale senza ricorrere ad omaggi e citazioni.
Un film riconducibile al solo present day (a partire dalla OST tutta Contemporary Pop e dirty rap) che si propone, e in parte ci riesce, di essere un cult movie per le generazioni di oggi. Quei 20enni che comunicano con Face Time anche sulla tavoletta del cesso, ma che non rinunciano a divertirsi e sballarsi. Sembrerebbe tutto facile, brioso e leggero. Sembrerebbe solo neon and jewel tones di una Ny da bere. Sembrerebbe solo l’ennesima commedia americana. Ma non è così.
Dietro Someone Great c’è intanto una genuina complicità tra le attrici (impressiona su tutte l’interpretazione di Gina Rodriguez), ma soprattutto c’è la paura di crescere e di perdere. L’alba della consapevolezza illumina le lacrime delle ragazze capendo che Someone Great non è la persona che si ama, bensì sé stessi. E amare sé stessi non è cosa facile.
Nel film poi tra un party e l’altro troviamo anche qualche curioso cameo. RuPaul (America’s Next Drag Queen vi dice qualcosa?), Jaboukie Young-White (stand up comedian poco noto dalle nostre parti), Rosario Dawson (si proprio lei) e Questlove, batterista dei The Roots.
Un problema o forse una scontata raccomandazione, guardate anzi ascoltate il film in lingua originale, altrimenti vi rimarrebbero solo le molliche dei Fonzies per leccarvi le dita.