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Saw: Legacy – La recensione

Saw

Ad Halloween è tornato nelle sale cinematografiche, a distanza di sette anni da ”Saw 3D”, l’ultimo capitolo della saga horror splatter ai margini del torture porn, di ”Saw: l’enigmista”, cominciata nel 2004 e nata dalle menti di James Wan e Leigh Wannell.

Se il primo della lunga saga horror al tempo ci deliziò, ci stupì e rivoluzionò alcuni canoni del genere, ciò non si può dire di questo ”Saw: Legacy’‘, diretto dai fratelli Michael e Peter Spierig (già ottimi registi di ”Predestination”, ”Undead” e ”Daybreakers”).

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La trama è semplice. Sono passati dieci anni dalla morte dell’enigmista John Kramer. Un criminale, sopra il tetto di un edificio, preme un pulsante che permette al gioco di ”cominciare”. Altrove, in un vecchio granaio, cinque persone sono vittime di trappole mortali, che farebbero pensare alla mente di Jigsaw, l’enigmista.

La prima vittima viene appesa in città alla mercé dei cittadini, per poi essere sottoposta all’autopsia dai medici forensi Logan ed Eleonor. Il detective Halloran indaga sul caso e arriveranno tutti ad accusarsi a vicenda. Ma, nel frattempo, è in gioco la vita delle vittime. Tutto è causato dal solito emulatore o dal redivivo John Kramer?

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Il film che vede dietro alla macchina da presa i fratelli Spierig, scritto da Josh Stolberg e Pete Goldfinger, è costato 10 milioni di dollari. Seppur sia l’ottavo sequel, per alcuni versi si presenta come un prequel mancato.  Saw: Legacy è un tentativo inutile di riportare in vita il franchise della saga splatter più seguita e amata degli anni 2000.  E’ un prodotto di cui tutti potevano fare a meno. La pellicola presenta molti twist centrali, per poi arrivare al twist ending davvero prevedibile. L’originalità è una caratteristica necessaria per rendere un film godibile e innovativo. Saw:Legacy riprende tutti i cliché dei capitoli della saga, li mescola col tentativo di creare forti dubbi nello spettatore ribaltando le carte in tavola, per poi fallire.

Saw

Il punto forte dei film appartenenti a Saw, che hanno da sempre avuto un forte potenziale, è il fiotto di sangue causato dalle trappole mortali. In questo lavoro, tralasciando qualche bella trovata, possiamo notare come il sangue scorra di meno e come le trappole siano riciclate e poco affascinanti. Qui purtroppo troviamo un modus operandi trito e ritrito, che non sorprende più. Un Saw davvero poco cattivo, che non trasmette davvero nulla. Però, si è sforzato e ce l’ha messa tutta, seppur fallendo, nel far rivivere una saga che ormai aveva già mostrato e detto tutto ciò che aveva ormai a disposizione.