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“Saga Noren, Polizia di Malmoe”: The Bridge (La saga)

Per ogni appassionato della serie The Bridge, o meglio ancora Bron (in svedese), o Broen (in danese), chiamatela come volete, la frase che risuona in testa dopo la visione delle quattro stagioni è sempre la stessa :

Saga Norén, Polizia di Malmoe

Non potrete più togliervi questa frase dalla mente dopo aver visto tutti gli episodi di questa cooproduzione di Svezia e Danimarca, ambientata in entrambi i paesi.
E soprattutto non potrete mai scordarvi di lei.
Stiamo parlando della bravissima Sofia Helin, che interpreta la protagonista, la detective svedese Saga Norén, che dovrà risolvere quattro complessi ed intricati casi in collaborazione con due pari ruolo della polizia danese, il detective Martin Rohde (Kim Bodnia) prima ed Henrik Sabroe (Thure Lindhardt) poi.
Un personaggio quello di Saga, sviscerato in maniera impeccabile dalla prima puntata della prima stagione all’ultima della quarta stagione, quella conclusiva.
Una detective incredibilmente abile, brava, intuitiva, determinata.
Perfetta si potrebbe dire.

Saga Norén

Non altrettanto però nella vita privata e nelle relazioni sociali.
Il tutto a causa della sindrome di Asperger da cui è affetta e che le renderà non proprio semplici i contatti umani con i colleghi e le persone a lei vicine.
Sindrome che però la rendono un personaggio tanto emozionante quanto divertente nei suoi modi di fare, nel suo modo di essere sempre diretta e di non sapere cosa sia l’ironia.

The Bridge non è la solita crime story, c’è di più.
Innanzi tutto le quattro indagini che fanno da spina dorsale alle quattro stagioni ruotano sempre intorno a vicende e personaggi davvero pericolosi e sadici che tengono lo spettatore sempre attento ai vari accadimenti che si susseguono durante le puntate.
I colpi di scena non mancano mai.
Ogni stagione ha inoltre storie parallele a quella principale che solo inizialmente sembrano viaggiare slegate dalla trama centrale, per poi invece confluire in essa in maniera sempre impeccabile.

Saga Norén (Sofia Helin) con Henrik Sabroe (Thure Lindhardt)

Ci sono poi i vari personaggi.
Di Saga Norén abbiamo già cantato le lodi, ma non è solo lei a funzionare bene.
Sono anche i due suoi colleghi, Martin prima ed Henrick poi a fare un ottimo lavoro.
Martin è l’opposto di Saga.
Persona affabile, alla mano, con una vita sentimentale disastrosa e dai modi di fare al lavoro a volte sopra le righe (Saga segue invece tutto alla lettera, anche troppo).

Henrick è forse una via di mezzo tra Saga e Martin.
Un passato familiare fatto di perdita e sofferenza, che poi troverà molto spazio nelle due stagioni che lo vedranno al fianco di Saga.
Un anima tormentata, che però riuscirà ad aprire il cuore di Saga verso il mondo esterno.
L’alchimia che la bionda detective svedese ha con entrambi è qualcosa di semplicemente incredibile, il vero motore trainante dell’intera serie.
Anche i personaggi secondari, legati sia alle trame principali che alle storie parallele danno in ogni stagione il loro contributo.

Saga Norén con il suo collega danese Martin Rohde (Kim Bodnia)

E poi ci sono quei due paesi in cui le storie sono ambientate.
Danimarca e Svezia.
Due paesi così vicini ma per alcuni versi così lontani.
L’ambientazione fredda e plumbea dei paesi del nord Europa appartiene ad entrambe le location e vi entrerà fin dentro le ossa in maniera implacabile.
Ma non mancheranno i punti di disuguaglianza lungo le varie puntate (sembra che gli svedesi siano presentati più precisi e organizzati dei loro vicini danesi, anche se più freddi ed introversi).
Ed anche se entrambe queste terre sembrano due piccoli e piacevoli paradisi, scoprirete che si, anche lassù c’è gente strana che compie cose davvero crudeli.
E lo fanno da nordici, in silenzio, in maniera organizzata, mettendo in scena omicidi tanto macabri ed efferati quanto incredibilmente originali e surreali.
E con risultati devastanti.

Una serie davvero bella e che si fa seguire, dal primo all’ultimo minuto.
Non è un caso che ne abbiano fatto svariati remake in giro per il mondo (The Bridge tra USA e Messico, The Tunnel tra Francia e Inghilterra).
Recuperatela.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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