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Sabato, domenica e lunedì (2004), con Toni Servillo

Sabato, domenica e lunedì

Sabato, domenica e lunedì è una commedia in tre atti del 1959, scritta dal maestro e poeta Eduardo De Filippo. L’opera ha avuto varie trasposizioni, a livello televisivo, tra cui quella teatrale del 2004.

Toni Servillo, che diresse la regia teatrale di Sabato, domenica e lunedì, impersonò il personaggio principale di Peppino Priore. La regia televisiva, invece, fu affidata a Paolo Sorrentino.

Un sodalizio annuale il loro, continuato negli anni a venire fino al recente Loro.
Sabato, domenica e lunedì
Anna Bonaiuto è Rosa Priore in Sabato, domenica e lunedì.

Siamo in casa Priore ed è un solito fine settimana, o almeno, così sembra. La famiglia Priore è composta da ben tre generazioni e sembrano tutte riempire l’abitazione in cui vivono. Ed è proprio tutta questa presenza, che scatena in Peppino Priore, padre di famiglia, un certo disappunto.

All’uomo sembra dar fastidio ogni cosa, dalla moglie che non ne fa una giusta alle fastidiose frecciatine di sua sorella che gli dà persino dell’ignorante poiché non istruito. Peppino però scatenerà i suoi drammi repressi sull’estraneo e vicino di casa Luigi Ianniello, rovinando così il pranzo domenicale facendo sì che ogni membro seduto a tavola rifletta sulla disgregazione della famiglia.

Sabato, domenica e lunedì
Toni Servillo è Peppino Priore.

Toni Servillo, il Peppino Priore della commedia, buca la narrazione con la sua sola immagine, adornata dalla recitazione perfetta, elegante e incisiva. Egli è il protagonista dello spettacolo, con un’immensa bravura nel mettere in scena un personaggio peculiare e sfaccettato come il Cavalier Peppino.

Peppino che pare estraniarsi dai fatti ma che, nell’ombra, ascolta e osserva riflettendo sui propri pensieri e dilemmi.

Il cast è di alto livello e Servillo non sovrasta gli altri personaggi. La regia televisiva di Sorrentino (quella teatrale è di Servillo) è nettamente di impronta cinematografica, contornata da colori pastello, dal grigio, dal rosa antico e da un gusto retrò.

Sabato, domenica e lunedì
Sabato, domenica e lunedì.

Anna Bonaiuto è mostruosa, un talento naturale capace di mostrare semplicità e scioltezza per-in un ruolo così difficoltoso come quello di Rosa Priore, donna forte, completa e di vecchio stampo, caratterizzata da arguzia e genuinità. Le circostanze, che possono sembrare ordinarie e banali, nascondono elementi più ermetici e profondi.

Nonostante la commedia, la sana ilarità, vi è sempre un dramma intrinseco.

Dietro la maschera della serenità e dell’abitudine, si nascondono rimpianti, rimorsi, repressioni e una mancata accettazione della vita che si possiede.

Sabato, domenica e lunedì
Francesco Silvestri e Toni Servillo in una scena di Sabato, domenica e lunedì.

Si è soli e insoddisfatti anche quando si ha qualcosa, anche quando si è in compagnia altrui.

Le persone riempiono la casa, fanno compagnia a chi dentro ci vive, ma è inutile se poi ciò non serve a nulla. Dietro una famiglia numerosa e apparentemente in armonia, albergano problemi economici, esistenziali e di convivenza, che sfociano poi nel mix esplosivo di emozioni forti: rabbia, disappunto, apatia, amarezza, insoddisfazione, perdizione.

Il Peppino di Servillo rispecchia esattamente, col suo studiato, riflettuto e giustificato menefreghismo dinanzi a ciò che non va, una cosa importante.

Che l’aspetto bonario della famiglia e della cordialità verso gli estranei, non può giustificare l’assenza di amore o la sua perdizione.

Sabato, domenica e lunedì
Rosa nel finale di Sabato, domenica e lunedì.

L’amore, quel sentimento che non è obbligatoriamente presente in relazioni pluriennali, durature o legate da carte firmate con convinzione e che spesso va scemando col tempo. Le maschere vengono indossate per nascondere quello che si cela realmente al di sotto.  Ma in Sabato domenica e lunedì, i personaggi al di sotto non celano nulla, neanche l’amore, che dovrebbe essere il punto fermo e stabile di ogni cosa, soprattutto del matrimonio, legame qui descritto da De Filippo come meccanico e falsificato, ma ancora esistente e desideroso di essere riscoperto.

La faccia dell’ipocrita realtà, però, viene sempre a galla, che sia in un luogo pubblico, all’aperto… O tra le mura di casa propria. Ma spesso, i nodi vengono al pettine e riparte il corso del tempo della quotidianità.

Come dice Peppino:”Eh sí, ci vuole coraggio“.