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Risveglio: intervista a Davide Boninsegna

In un freddo pomeriggio di Dicembre è stato recapitato nella nostra JAM mail un piccolo, ma interessante, progetto sociale.

É il mediometraggio Risveglio, prodotto finale di un laboratorio di cinema terapia realizzato con i ragazzi detenuti nel carcere di Civitavecchia, prodotto e sviluppato dall’Associazione Culturale Real Dreams.

Dopo la visione del film abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Davide Boninsegna, presidente dell’associazione, che ci ha guidato in un viaggio dentro una realtà spesso ignorata dalla società italiana.

Queste sono le sue parole. 


Buongiorno Signor Boninsegna e grazie per averci concesso quest’intervista.

Grazie a voi per la disponibilità ed il tempo concesso

 Come nasce il progetto “Risveglio”?

Vorrei precisare che il progetto si chiama “Un cielo tra le sbarre” e invece “Risveglio” è il titolo del film scaturito dal laboratorio di cinema fatto con i detenuti della Casa Circondariale di Civitavecchia (RM); detto questo il progetto nasce per la vicinanza che la mia associazione culturale ha sempre avuto per i temi sul sociale, l’idea era dare voce ai detenuti anche se solo per la durata del progetto, uno spiraglio in cui attraverso il cinema si potessero sentire liberi di esprimersi, quindi il cinema come mezzo per raccontare cosa avevano dentro e sentirsi partecipi di un qualcosa e così la mia associazione e Pietro Benedetti che ha condotto il laboratorio ed è il regista del film ci siamo avventurati in questa esperienza. 

Nel vostro film specificate che le storie raccontate sono reali. Com’è stato per i ragazzi coinvolti mettersi in gioco e vedere trasposte su pellicola le loro vite? 

All’inizio non è stato facile perché c’era una normale diffidenza nell’aprirsi, ma poi piano piano hanno scritto dei veri e propri temi mettendo dentro i loro sogni e desideri, da questi loro scritti poi abbiamo elaborato una sceneggiatura che comprendesse tutte le loro storie con un filo conduttore che è quello della solidarietà tra carcerati, loro erano entusiasti forse perché qualcuno li ha ascoltati e si sono sentiti ancor di più coinvolti perché si parlava proprio di loro, si sono visti protagonisti e li abbiamo visti vivi.

Fratellanza, unione e supporto costante tra i detenuti sono i messaggi positivi che lo spettatore assorbe dopo la visione. Dopo “Risveglio” avete in cantiere di raccontare qualche altro aspetto della vita in carcere?

Non è escluso in futuro il ritorno in carcere perché abbiamo visto che attraverso il mezzo cinema si possono tenere ottimi risultati e indipendentemente dal prodotto finale, mi riferisco proprio ai risultati e ai benefici morali che ricevono i detenuti con progetti del genere.

Nel film per un attimo compare la locandina del film “Belle e Sebastien” dandomi lo spunto per la prossima domanda. Qual’è il rapporto che i detenuti hanno con il cinema?

Nei temi che hanno scritto spesso ci sono dei sogni e dei desideri, il cinema in fondo è un mezzo che fa sognare dove uno si abbandona nella storia di un film e sogna, quindi credo che per loro sia come un momento di evasione mentale dalla loro condizione di detenuti e sia quasi una cura momentanea per non pensare. 

Un ultima domanda scherzosa. C’è qualcuno degli attori coinvolti che tenterà la carriera cinematografica una volta uscito dal carcere? Alessio lo vedrei benissimo in qualche puntata di Suburra…

Beh il laboratorio è stato condotto per dare una formazione attoriale anche se di base quindi non è escluso che magari qualcuno di loro un domani possa intraprendere questo tipo di carriera. Inoltre uno dei detenuti del gruppo, che ha fatto da secondo operatore del film, era un cameraman professionista e lavorava in TV. Sottolineo ancora una volta che gli attori coinvolti non sono professionisti ma sono tutti i detenuti del gruppo del laboratorio che hanno portato nel film loro stessi senza tanti filtri. E proprio questa assenza di filtri renderebbe Alessio un personaggio perfetto nella serie tv che hai citato.

Non resta che ringraziarvi per il tempo che avete dedicato a JAMovie e augurarvi un grande in bocca al lupo per i vostri progetti futuri.

Grazie per gli in bocca al lupo e grazie a voi per la piacevole intervista!

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Amante da sempre di cinema e cresciuto nel buio e nella quiete dellʼunica sala cinematografica del paese, vivo lʼapprodo su JAMovie come un regalo, tardivo, da parte del Dio del cinema per tutti i giorni spesi a smontare, pezzo per pezzo, film osannati da tutti (chiedere ad Avatar per informazioni). Curioso su tutto ciò che riguarda lʼintrattenimento e grande appassionato di comics e manga, non ho un categoria cinematografica preferita ma amo particolarmente i film cult, lʼanimazione e la commedia trash italiana. Ultimo grande amore? Netflix!