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Recensione di IL COLLEZIONISTA e di GUANTI NERI di Federico Tadolini

IL COLLEZIONISTA di Federico Tadolini

Uno stimato dentista nasconde una macabra attività nella cantina di casa sua: cioè quella di sadico torturatore. Una sera però invita a casa sua la vittima sbagliata, e da carnefice si trasforma in vittima in men che non si dica…

Federico Tadolini è un noto regista underground toscano, ma è anche conosciuto e apprezzato come scrittore di racconti splatterpunk. Recentemente Jamovie lo ha intervistato: ecco qui la lunga intervista, dove possiamo scoprire tutti i retroscena e i dettagli della sua attività artistica. Nel 2013 gira IL COLLEZIONISTA, omonimo del famoso thriller del 1997 di Gary Fleder, e con il quale condivide solo l’idea di base. Il cortometraggio di Tadolini, come tutte le sue precedenti opere, è a budget zero, o quasi. Le sequenze splatter ne IL COLLEZIONISTA abbondano. Ma i buoni effetti speciali non sono l’unico pezzo forte del film. Ciò che colpisce è più che altro l’assoluto nichilismo che aleggia per tutta la durata del cortometraggio. La mancanza di speranza e redenzione dei personaggi si sovrappongono benissimo alla gratuità e ferocia delle loro azioni criminali.

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Personaggi laidi e marci, senza nessun rispetto per la vita umana, che facilmente diventano, a loro volta, carne da macello. E nulla piu’. Il senso di abiezione e di straniamento aumentano in modo esponenziale grazie alla colonna sonora dark ambient e alla malsanissima location, la cantina del dentista (azzeccatissima per il genere di efferatezze che si vedranno). Tutti bravi gli attori, in particolare Raffaele Borreca nella parte del dentista pazzo. Se la cava benissimo anche Lorenzo Lepori, conosciuto soprattutto come regista (ultimo suo film CATACOMBA, appena uscito in dvd). Tadolini, come spesso ama fare, si ricava un cameo, come assistente alla poltrona del dentista. Consiglio IL COLLEZIONISTA a tutti gli appassionati di cinema splatter underground fatto con pochi, anzi pochissimi mezzi, ma zero compromessi!

Voto: 7.

GUANTI NERI di Federico Tadolini

Un misterioso assassino che indossa guanti neri uccide una serie di ragazze in pieno giorno con una lama da barba. Si sospetta del manesco e geloso ex ragazzo di una delle vittime. Ma sarà davvero lui l’assassino?

GUANTI NERI è tratto dall’omonimo racconto dello scrittore anconetano Roberto Ricci, pubblicato nella raccolta BUIO ROSSO (2014). Roberto Ricci ha una comparsata all’inizio del cortometraggio nella parte di un avventore del negozio. Ultimo cortometraggio di Federico Tadolini, che rappresenta un passo indietro rispetto ai suoi precedenti lavori. Purtroppo, c’è da far notare subito un difetto fin troppo evidente: gli attori sono tutti pessimi, sotto i livelli di guardia anche per i canoni di un prodotto amatoriale. I dialoghi poi sono da telenovela.

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E comunque troppi per un cortometraggio di 10 minuti. Si nota in generale un Tadolini meno ispirato del solito. Gli effetti speciali sono buoni come al solito. Non male, in particolare, lo sgozzamento della ragazza in auto. Però gli omicidi sono abbastanza banali. Tornando alla sceneggiatura, il colpo di scena finale lascia a desiderare, per usare un eufemismo. E la location usata per l’ufficio del commissario francamente fa un po’ ridere. In una filmografia come quella di Tadolini, GUANTI NERI rappresenta l’unico passo falso evidente in mezzo a tanti cortometraggi di valore, o comunque accettabili per i fans del genere. Il regista toscano anche qui si ritaglia un ruolo d’attore, in questo caso interpretando la parte dell’ex ragazzo di una delle vittime.

Voto: 4,5.