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Recensione del corto DEVADASI di Marco Marra

Un ragazzo si reca di fronte al portone di una casa. Paga un uomo appostato davanti al portone, entra in casa ed incontra una donna in una stanza semibuia. Tutti e due sembrano molto tristi…

Il cortometraggio di Marco Marra dura poco più di 10 minuti. 4 minuti sono in bianco e nero, i restanti 6 minuti a colori. La fotografia, opera del regista stesso, è molto bella e curata, sia nelle sequenze in bianco e nero sia in quelle a colori. Una serie di luci e ombre e raffinati chiaroscuri che fanno quasi gridare al miracolo, visto che ci troviamo di fronte ad un prodotto amatoriale. Marra non è solo il regista e il direttore della fotografia di DEVADASI, ma anche un attore dei tre presenti nel cortometraggio (bravissimi tutti e tre, tra l’altro) e lo sceneggiatore. Il corto è suo al 100%, ed è riuscito molto bene. La regia di DEVADASI è asciutta e senza troppi fronzoli, servita da musiche azzeccatissime per l’occasione.

Nessuna sbavatura, nemmeno nel finale, non facile da girare senza cadere troppo nel mieloso. La sceneggiatura, forse, è l’unico “punto debole” di DEVADASI. Il tema è quello dell’amore tra un ragazzo ed una giovane prostituta (ostacolato dal magnaccia violento). Viene affrontato in modo fin troppo ingenuo e semplicistico. Abbastanza lontano dalla realtà di certe situazioni-limite come quella descritta dal regista. Però va detto che non è facile condensare una storia di una certa complessità culturale e sentimentale in soli 10 minuti. Giusto cosi’: ogni tanto fa bene al cuore un po’ di sano e ingenuo romanticismo.

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Oltretutto il regista ha una delicatezza rara nel girare le sequenze degli incontri tra i due innamorati. Non fanno mai l’amore, parlano pochissimo, al massimo si sfiorano con le mani e si scrutano con gli occhi. Come dicevo prima, ottimo cast. Marco Marra è ombroso al punto giusto, Frenck Coppola è azzeccato come “cattivo”, Nicoletta Pane è molto intensa in una parte sicuramente non facile.

Marco Marra è prima di tutto un attore.
Bravo e con una solida esperienza, non solo nel cinema indie italiano, ma anche in teatro e tv. Il mio consiglio è di continuare, parallelamente all’attività di attore, con l’attività di regista, perché la predisposizione giusta non gli manca di certo. DEVADASI è un gioiellino che consiglio di vedere senza alcuna riserva. Per la cronaca il termine “Devadasi è usato in India per indicare le donne che, secondo una pratica religiosa induista, vengono fatte “sposare” alla divinità di un tempio.

Voto: 7,5.

ecco a voi il trailer di DEVADASI!

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Redattore

Cinefilo incallito fin dalla tenera eta', collezionista di film e organizzatore di eventi di cinema e musica. ha organizzato 4 edizioni della "splatter holocaust night", festival di musica metal e corti horror; decine di concerti rock, punk e metal. Appassionato soprattutto di horror estremo, ma anche di film d'autore europei e della buona fantascienza; ha un debole per gli spaghetti western.