Il nome Rambo è stato così ideato affinché la pronuncia ricordasse quella del cognome del celebre poeta Arthur Rimbaud. Il grande poeta francese è stato inoltre l’autore di “Una stagione all’inferno”, metafora della sofferta esperienza vissuta dallo stesso soldato. Ma andiamo per ordine.
John James Rambo nasce a Bowie, in Arizona. Appare per la prima volta nel romanzo “Primo sangue”(First Blood) dello scrittore canadese David Morrell. Figlio di R. Rambo, di etnia Navajo, e Marie Drago, di origini italiane, dopo essersi diplomato alla Rangeford High School, viene arruolato nell’esercito all’età di 18 anni, l’8 giugno 1965. Il personaggio di Rambo arriva in Vietnam la prima volta nel 1966 e la seconda nel 1969, nel novembre 1971. Viene catturato dai soldati nord vietnamiti e torturato in un campo di prigionia. Il rientro a casa non è dei migliori. Prima umiliato da un gruppo di hippy, quindi le disavventure nella cittadina di Hope, fittiziamente ubicata nello Stato di Washington. Tutto spunto per il primo film di una fortunata saga che insieme ad un massiccio marketing, action figures, fumetti e versioni bollywood ha affermato il mito di Rambo nel mondo. Questo grazie anche al lavoro che Stallone fece sul personaggio rendendolo meno negativo e violento, rispetto al romanzo originale di Morrell. D’altronde i produttori avevano dato carta bianca all’attore reduce dal successo straordinario di Rocky.
Ma la storia però sarebbe potuta andare in diversa maniera. Infatti il primo a vagliare la possibilità di usare il personaggio di Rambo al cinema non fu Stallone, bensì Tomás Milián, il quale affascinato dal libro di Morrell e dalle potenzialità del reduce di guerra, propose il film Rambo ai produttori cinematografici italiani, per anni. Il progetto però naufragò davanti all’impossibilità di realizzare una credibile cittadina del nord America.
Come contentino venne promesso a Milián che il nome del suo prossimo personaggio, da lui interpretato, sarebbe stato Rambo. E così infatti avvenne nel 1975 per il film “Il giustiziere sfida la città” diretto da Umberto Lenzi, dove il personaggio di Rambo è un ex bandito all’apparenza ravveduto, che fa ritorno a Milano, per andare a trovare il vecchio amico Pino Scalia.
La pellicola è anche un omaggio a Sergio Leone ed al suo Per un pugno di dollari, del quale il film si può considerare una sorta di remake in chiave poliziesca.