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Quentin Tarantino: quella volta in cui difese Polaski dall’accusa di aver stuprato una 13enne

Quentin Tarantino non se la sta passando troppo bene in quel di Hollywood, e dopo le recenti accuse di Uma Thurman, spunta fuori anche una vecchia intervista in cui il regista avrebbe difeso Roman Polasky dall’accusa di aver stuprato una 13enne.

Qualche giorno fa al New York Times, la Thurman aveva accusato il regista di aver tentato di ucciderla durante le riprese di Kill Bill volume 2, costringendola a girare una pericolosa scena di guida senza controfigura. Tarantino si sarebbe infuriato con l’attrice non troppo convinta, perchè gli stava facendo perdere tempo e le avrebbe intimato di procedere alla velocità di 64km orari perché solo così i suoi capelli avrebbero “svolazzato”. Purtroppo, il sedile dell’auto non era stato correttamente incardinato al pianale e, anche per via delle molte curve e del terreno sabbioso, Uma era finita fuori strada.

A seguito dell’indignazione generale suscitata dalla dichiarazione, però, è stata la stessa attrice sui social a difendere il suo ex compagno ammettendo che successivamente sul set, Quentin era apparso sinceramente dispiaciuto per quanto successo e aggiungendo che, anni dopo, il regista le aveva fatto avere il girato dell’incidente nonostante sapesse che la cosa avrebbe potuto danneggiarlo.

Quando sembrava, quindi, che le acque si fossero finalmente calmate, ecco spuntare dai meandri del web una vecchia intervista in cui Tarantino difende Roman Polasky dall’accusa di avere stuprato una 13enne. E il filmmaker è tornato nell’occhio del ciclone.

Durante un’intervista con Robin Quivers, il regista avrebbe affermato che:

“[Roman Polanski, n.d.r.] non ha stuprato una 13enne. È uno stupro statutario [un rapporto sessuale con una persona che non ha l’età del consenso, n.d.r.]. Ha fatto sesso con una ragazza minorenne. Questo non è uno stupro. Per me, quando si utilizza la parola ‘stupro’, si parla di un atto violento. È uno dei crimini più violenti del mondo. Non puoi usare il termine ‘stupro’ alla leggera, proprio come ‘razzismo’. Non va bene per tutti i casi in cui la gente lo usa. [Roman Polanski, n.d.r.] è colpevole di avere fatto sesso con una minorenne.”

Pungolato dall’interlocutore che continuava a tirare in ballo l’alcool e le droghe insistendo sull’età della ragazza, Tarantino avrebbe aggiunto:

“No! Non è assolutamente vero! Lei lo voleva ed è uscita con lui! Era consenziente”.

A questo punto chissà cosa succederà, dopo Weinstein, sarà Quentin Tarantino il nuovo mostro di Hollywood?