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Quattro chiacchiere con il regista Alberto Bogo!

Buongiorno Alberto! Con quali film e in che periodo della tua vita nasce la passione per il cinema?

La passione per il cinema arriva prestissimo, ancora prima di quella per la musica. Mia mamma da piccolo mi portava a vedere film piuttosto tosti e violenti, come Rambo 2 e Robocop 2 (sempre i 2, chissà come mai…). A volte entravamo nei cinema a film già iniziato, tipo anche all’inizio del secondo tempo. Sono cresciuto vedendo i film “dalla fine all’inizio”. Le mie prime passioni sono state il cinema action, in particolare Bruce Lee. Posso dire che mia mamma mi ha trasmesso la passione per il cinema. Cosi come mio nonno l’ha trasmessa a mia mamma. La portava fin da piccola a vedere moltissimi western, in quelli che una volta chiamavano cinema di “seconda e terza visione”. Andare da piccolo al cinema era un’esperienza meravigliosa, per cui ringrazio tanto mia mamma.

Ti laurei con una tesi sull’horror! Ce ne puoi parlare?

Visto che per laurearmi ero costretto a scrivere una lunga ed impegnativa tesi, ho proferito farlo su qualcosa che amo, in questo caso il cinema horror. “Le nuove paure: un approccio sociologico al cinema horror”. E’ una tesi di cui vado molto fiero. E’ incentrata principalmente sul cinema horror e sul sociologo Zygmunt Bauman (morto di recente). In pratica rileggo la bibliografia del grande pensatore polacco, mostrando come alcune sue tematiche sulla società “liquida” venivano sviluppate in modo più o meno consapevole in molti dei film horror di metà anni 2000.

Distaccandoci un attimo dalle tue attività legate al cinema, ci racconti della tua trascorsa attività di musicista?

Diventare una rockstar è stato il mio sogno di adolescente, che è andato avanti fino ai 33 anni. Ho suonato principalmente in due band: i Marvel ed i Dust. Io ho sempre cantato e scritto i testi (sempre rigorosamente in Italiano). Coi primi suonavamo un rock simil-demenziale, coi secondi un rock cimiteriale con spruzzate di punk. In quegli anni che vanno dal 1996 al 2010 ho fatto parecchi concerti in Liguria e nord Italia.

Verso la fine degli anni 90 coi Marvel eravamo un band piuttosto conosciuta a Genova, venivano sempre (o quasi) parecchie persone a vedere i nostri live. La mia carriera musicale è stata tutta un meraviglioso fallimento che rifarei mille volte. Di recente ho ricevuto diverse proposte di rimettere su una band e ne sono lusingato. Ci sto pensando, chi lo sa.

Hai collaborato ai testi per gli spettacoli di due comici abbastanza noti, Enzo Paci e Maurizio Lastrico. Che tipo di esperienza è stata?

Da questi due grandi artisti ho imparato molto non solo sulla comicità. Con loro svolgevo una funzione che era una via di mezzo fra autore e motivatore. Una sorta di “facilitatore creativo”. Come tutti i grandi comici, che sono pochi, Enzo e Maurizio scrivono quasi tutto da soli. Però come tutti ogni tanto hanno bisogno di stimoli. Io li aiutavo a sviluppare idee, trovare suggestioni, temi, ecc. Sono migliorato molto anche nello scrivere per il cinema dopo queste collaborazioni.

Sei stato anche recensore per un bel po’ di siti di cinema…

Per qualche anno ho collaborato con il sito internet di Nocturno, per il quale ho fatto anche l’inviato speciale al Festival di Locarno. Poi ho scritto qualcosa per Splattercontainer e Horror Show. Per Horror Show mi occupavo di una bellissima rubrica, intitolata “Morte a 33 giri”. Raccontavo la storia delle più importanti Horror Rock Band. Strano che poi il mio primo film sia stato proprio Extreme Jukebox, vero? Mi piaceva molto.

Nel 2014 hai sceneggiato e prodotto un corto, “Short Frankenstein” di Nicolo’ Magno. Com’è andata in quell’occasione?

Nicolò è un giovanissimo regista che ai tempi aveva 16 anni. Mi ha contattato ed in lui ho trovato una passione smisurata per il cinema. Cosa che mi ha convinto ad aiutarlo a realizzare il suo primo cortometraggio. L’ho scritto con Nic ed Andrea Lionetti, e ho fatto anche da attore e produttore esecutivo. E’ stata una bella esperienza e Nic ha dimostrato di essere un regista con una gran bella attitudine. Mi piace scoprire nuovi talenti, essere a contatto coi giovani, mi permette di continuare a capire come gira davvero il mondo.

L’anno dopo giri un corto, “Terror take away”, in super 8, a Londra. Come ti sei trovato a girare in trasferta, nella capitale inglese?

Terror Take Away è stato una bellissima esperienza, un soggetto che ho ideato e scritto senza troppo pensarci su e che è stato realizzato grazie alla fotografia e alla co-produzione di Luca Bevilaqua, amico dai tempi dell’asilo con cui ho diviso il palco per anni quando suonavo (lui era chitarrista). Lo abbiamo voluto realizzare in Super 8 a tutti i costi.

Se non sbaglio avevamo 12 minuti circa di pellicola, da cui tirare fuori un corto di 5 minuti. E’ stata un sfida, una roba tipo “tutte buone alla prima”. La moglie di Luca, Sarah, è stata bravissima come attrice. Lo abbiamo girato nella loro bellissima abitazione situata ad un’ora circa da Londra. Ovviamente ne ho approfittato anche per trascorrere qualche giorno in una delle mie città preferite.

E ora veniamo a “Extreme Jukebox”, il lungometraggio che ha reso il tuo nome noto tra i cinefili italiani! E che è stato acquistato dalla Troma. Come nasce questo progetto?

Extreme Jukebox è stato tutto una follia e forse a qualcuno è piaciuto tanto, proprio perché ha colto lo spirito puro e selvaggio del progetto. Siamo partiti cosi per scherzo, con Andrea Lionetti, davvero poco coscienti di molte cose. Poi il progetto, da piccolo che era, anche e soprattutto grazie alla presenza di Pino Scotto e Maurizio Lastrico. Sono state le nostre due stars mainstream. Ha acquisito un certa credibilità ed alla fine ha coinvolto davvero un casino di persone. Dico “mezza Genova” per scherzare, anche se un critico ha fatto notare che per essere un piccolo film, Extreme Jukebox ha i credits dei titoli di coda “più lunghi di quelli di Ben-Hur”.

Com’è andata poi con la Troma?

In una vecchia intervista ho scoperto di “aver predetto il futuro…” Leggi fonte qui sotto.

http://genova.erasuperba.it/interviste/extreme-jukebox-alberto-bogo-andrea-lionetti

In realtà poi quando siamo andati a Cannes con Andrea, me ne ero dimenticato. E a dire il vero credevo che, vista la quantità di film che vengono portati ogni giorno alla Troma, fosse impossibile essere distribuiti da loro. Poi successe che appena arrivati al Marché, Lloyd Kaufman ci fermò per farci un’intervista e io e Andrea parlammo un po’ del cinema indipendente Italiano.

Poi incontrammo il Signor Kaufman alla stazione del treno e mi pare ci fu subito simpatia. Un mese dopo circa, durante la bellissima proiezione al Fantafestival, ci arrivò un mail entusiastica da parte loro che diceva che volevano a tutti i costi distribuire il film in Usa e Canada. Da li iniziarono le lunghissime trattative. Insomma, in tutto questo non ci fu nulla di pianificato.

A che progetto stai lavorando in questo momento?

Sto concludendo in questi giorni i casting per il mio prossimo lungometraggio (se vuoi inserisci link per i provini, vedi tu). Come nel caso di Extreme Jukebox, preferisco lasciare avvolto nel mistero (anche se stai certo, appena potrò parlarne sarai fra i primi ad avere notizie). Mi stanno sommergendo di candidature, quindi ad oggi sono molto felice. Posso anticiparti che sarà un film nello stesso tempo simile ma diverso da Extreme Jukebox. Meno attori, meno locations, una storia più semplice e precisa. Sarà una slasher-omedy con un sottotesto sfacciatamente e dichiaratamente politico. Insomma, rispetto al mio esordio sarà un film “più di sostanza”, meno incentrato sull’estetica e più concentrato sugli attori e sul messaggio.

Una cosa un po’ alla Romero (come qualche amico che ha letto la sceneggiatura mi ha suggerito), ma senza zombi. Per questo film che ho scritto tutto da solo, mi avvarrò della produzione di David Ferrando (già mio “uomo di fiducia” sul set di Extreme Jukebox) e Sonia Passarelli, e di quella esecutiva di Simone Gandolfo, che è un navigato uomo di cinema e che ha già diretto da regista l’horror “Evil Things”, che ho molto apprezzato. Grazie a queste persone potrò dedicarmi maggiormente al mio compito principale: la regia!

Cosa ne pensi dell’attuale situazione del cinema indipendente italiano?

Mi sembra che qualcosina si stia muovendo, negli ultimi 10 anni sempre più persone stanno provando a prodursi dei film da loro. Il vero problema non è tanto realizzarli, quanto trovare una distribuzione per questi film. Comunque, lo abbiamo detto mille volte, quello che manca sono i produttori coraggiosi, quelli disposti a mettersi in gioco, rischiare qualcosa Io sono sempre aperto a collaborazioni, anche se molto spesso mi è capitato di notare, che “la guerra fra poveri” è più feroce di “quella fra ricchi”.

Quali sono gli horror italiani che hai preferito negli ultimi anni?

Ho rivisto di recente Tulpa e devo dire che in effetti è davvero un bel film con alcune sequenze ottime (come quella della trans con la spada). Zampaglione sa il fatto suo, in questo momento storico in Italia è difficile realizzare qualcosa di meglio di quello che fa lui. Poi ci sono dei progetti come “Catacomba” o “Possessione Demoniaca” che mi hanno divertito e ispirato molta simpatia. Nonostante gli evidenti limiti di budget. Questi sono i primi che mi vengono in mente, ma certamente qualche altro film che mi è piaciuto c’è.

I tuoi horror preferiti stranieri degli ultimi anni invece?

Fra quelli recenti ho apprezzato molto Green Room e The Void, prodotti forse non orginalissimi ma realizzati davvero bene. Anche Honeymoon mi è piaciuto molto, un film fatto con pochissimo ma piuttosto disturbante. Di qualche tempo fa, mi è piaciuto da matti It Follows, in primis per l’atmosfera e le locations, che ho trovato fantastiche. Escono pochi capolavori ma tanti film interessanti, io poi è difficile che non trovi nulla di interessante in un film. Sono sempre stato un “critico buono”, vado al cinema e guardo i film nella speranza che migliorino la mia vita, non che la peggiorino. Quindi cerco di trovare del buono in ogni film che vedo!

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Redattore

Cinefilo incallito fin dalla tenera eta', collezionista di film e organizzatore di eventi di cinema e musica. ha organizzato 4 edizioni della "splatter holocaust night", festival di musica metal e corti horror; decine di concerti rock, punk e metal. Appassionato soprattutto di horror estremo, ma anche di film d'autore europei e della buona fantascienza; ha un debole per gli spaghetti western.