Home Serie tv Possessione demoniaca a gocce: “Outcast” (1a stagione)

Possessione demoniaca a gocce: “Outcast” (1a stagione)

Nella storia del cinema di film sulla possessione demoniaca ne abbiamo avuti tantissimi. A partire da quello che è il capostipite del tema, ovvero “L’esorcista”, per poi continuare con altre pellicole, che più o meno hanno centrato nel segno. Difficile quindi riuscire a trattare il tema della possessione e del maligno con un elemento innovativo. Robert Kirkman però (si, il papà di “The Walking dead”) c’è riuscito alla grande, prendendo appunto la possessione demoniaca e facendone una serie Tv, la prima a trattare un simile argomento.
Non è certo facile colpire nel segno con un argomento del genere, ma andiamo con ordine per analizzare quanto la prima stagione di “Outcast” ha avuto di buono e meno buono.
Nell’ immaginaria cittadina di Rome, è tornato a farsi vivo Kyle Burns (Patrick Fugit) (il cognome è tutto un programma), un ragazzo con un passato tormentato dal manifestarsi di molteplici episodi di possessioni demoniache che avevano colpito in particolar modo i suoi cari, come sua madre Sarah (Julia Crockett) e sua moglie Allison (Kate Lyn Sheil).

02 Outcast

Nonostante sia deciso a vivere una vita completamente isolata dal resto del mondo, Kyle ha due persone che per motivi differenti lo riporteranno e all’interno della società, e a confrontarsi con quel mondo oscuro delle possessioni che lui voleva per sempre dimenticare. I due personaggi in questione sono due protagonisti cardine di questa prima stagione di “Outcast” : la sorellastra di Kyle, Megan Holter (Wrenn Schmidt) ed il reverendo Anderson (Philip Glenister). Proprio quest ultimo interpellerà Kyle per poter salvare un bambino con un demone al suo interno. Ed è solo l’inizio……
Quella che può sembrare una semplice serie tv sugli esorcismi e sulla possessione demoniaca, diventa invece con l’avanzare delle 10 puntate su cui si sviluppa la prima stagione, un qualcosa di più grande, e che aiuta “Outcast” a non cadere nell’errore di diventare monotono proponendo ad ogni puntata un semplice esorcismo. Seppur le varie puntate latitano di quelle classiche scene da “salto dalla sedia” , la semplice trama che vediamo nel primo episodio comincia ad allargarsi e a diventare sempre più complessa pur avendo una ben precisa linearità. L’esorcismo del bambino aiutato da Kyle non resterà l’unico, in quanto verrà a galla nell’apparente tranquilla cittadina di Rome che oltre a questo tema delle possessioni c’è qualcosa di più grande, che lo stesso Kyle deve imparare a comprendere bene, così come una “potenzialità” che il ragazzo scopre di avere in questi casi.  
Nuovi personaggi si affacceranno mano a mano nella storia durante le varie puntate; su tutti, il misterioso Sidney (Brent Spiner), un signore arrivato a Rome e che sembra conoscere bene Kyle e quella sua abilità a cui accennavamo poco fa; il suo personaggio ci fa tornare alla mente il film “Cose preziose” (tratto dal racconto di Stephen King), ed in particolare il villain Leland Gaunt, così come gli strani comportamenti di molti cittadini di Rome, quel classico paesino della periferia americana fatto di case isolate, spaventose solo a guardarle, quel classico posto insomma in cui non vorremmo mai vivere, soprattutto di notte.
Sempre presente nel seguire le varie “strane” vicende che accadono nella cittadina della Virginia c’è anche il capo dipartimento Giles ( Reg E. Cathey), amico di vecchia data del reverendo Anderson.

Outcast Pilot 101

Il rapporto tra quest ultimo e Kyle sarà abbastanza conflittuale, sebbene i due cerchino da subito di collaborare per cercare di capire il vero perchè del verificarsi di questi numerosi casi di possessione demoniaca a Rome.
Kyle ed il reverendo in particolare sono i due personaggi che vengono più descritti e caratterizzati, soprattutto per il tema della loro lotta tra il bene ed il male,  combattuta sia esternamente che internamente. A parte però per Megan , non si va molto a fondo nelle storie degli altri personaggi, che pur sono importanti per il futuro sviluppo degli eventi narrati nella prima stagione.
Chi si avvicinerà ad “Outcast” per vedersi una serie ricca di sorprese, colpi di scena e di alto ritmo ne rimarrà sicuramente deluso, in quanto l’azione qui è sostituita nella maggior parte dei casi dalla lotta interiore ed all’introspezione dei vari personaggi e sulla missione di Kyle e del reverendo Anderson.
Quello che però riserverà la storia sul finale non è certo da buttare, con alcuni scenari che verranno poi sviscerati in maniera più ampia nella seconda stagione che è stata già ordinata.
Una visione, insomma, questa serie se la merita.