“American Mary”, pellicola canadese datata 2012 e diretta dalle gemelle Sovska, che nel film compaiono anche in un piccolo cameo, va ad inserirsi in diversi sottogeneri dell’horror. Il mix è quello tra il “Teen horror movie” ed il “Revenge movie”. La protagonista è la bella, sensuale, ma al tempo stesso tenebrosa Mary Mason ( aggiungete tre lettere al nome e fate voi ), promettente ma alquanto discontinua studentessa di chirurgia, uno di quei tipi che ha un grande potenziale ma non lo sfrutta a pieno. Ridotta ormai in bolletta, quando sta per accettare un ‘offerta in un night club come spogliarellista, viene invece incaricata dal losco proprietario di “ricucire” una persona da lui stesso mal ridotta dopo una “chiaccherata”. La ragazza, titubante, ma bisognosa di denaro accetta, e ben presto, si ritroverà a creare un suo personale business : operare tutti coloro che non accettano il proprio corpo per quello che è, volendo compiere, il più delle volte, delle strane ed aberranti modifiche.
La ragazza una sera viene invitata ad una festa di chirurghi, alla quale partecipa anche un suo professore dell’università, che ha però verso di lei, delle particolari attenzioni.
Già siolo dalla trama ci accorgiamo di come questo lungometraggio delle gemelle Sovska aveva sicuramente un grande potenziale. Ci troviamo di fronte ad un horror in cui abbiamo un’ aspirante chirurga, e già questo basta ad assicurare la giusta dose di sangue. Inoltre siamo immersi nel mondo delle modificazioni genetiche, e qui signori, ce ne sono alcune che sono veramente strane, ed altre che risultano molto molto inquietanti, ma, cosa più spaventosa, non sono per nulla surreali gente, anzi. Il tema della vittima / carnefice è centrale per tutto lo svolgimento del film, e l’attrice che impoersonifica la giovane e sexy Mary, Katharine Isabelle, è la persona ideale ad interpretare il personaggio in questione : sguardo sensuale, da ragazza della porta accanto, ma allo stesso tempo femme fatale che può far cadere ai suoi piedi qualsiasi uomo le passi accanto, anche in senso letterale.
Quello che però manca alla pellicola è il vero mordente, il volersi spingere un po’ più a fondo, quel pigiare sull’acceleratore che si, si vede, ma non abbastanza, dati i temi trattati ed il possibile capolavoro che ne poteva venire fuori.
Una nota positiva è senz altro la Isabelle, che con i suoi modi, i suoi atteggiamenti, ed il suo fisico, riesce a tirare fuori il massimo dal suo personaggio, a mostrarne prima il lato di ragazza innocente , poi quello ambizioso che pur di guadagnare è disposta a tutto, per poi terminare nelle vesti di sexy carnefice. Alcune parti e/o personaggi secondari nella storia sono buttate li senza un senso ben preciso, alcuni fatti chiave accadono troppo velocemente e non hanno il giusto spazio, e per essere un horror la pellicola è un po’ troppo “leggera”, non è per nulla angosciante, io per lo meno non è angosciante come un horror che si rispetti. Non possiamo certo bocciarlo a pieni voti perchè la figura di Mary è ben riuscita, le musiche sono inerenti al contesto ed alla storia, e perchè ogni tanto vedere una donna incazzata e pericolosa male non fa (il tono femminista della pellicola c’è e non si nasconde di certo). Il finale purtroppo non rende omaggio ad una pellicola che in poche parole può essere riassunta in definitiva come un “si può fare di più”. Non è ancora uscito in Italia il film, e se una sera non fate molta fatica a recuperarlo guardatevelo pure, ma se la ricerca risultasse da subito un po’ complicata, cercate altro, ed altrove.