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NIGHTSHOT di Maurizio Scala!

Un quartetto di giovani si addentra in un territorio vasto e isolato, fatto di boschi e strade sterrate. Il motivo? Individuare un cratere, forse causato dall’atterraggio di un velivolo alieno qualche giorno addietro…

NIGHTSHOT è un mediometraggio (quasi 34 minuti) del 2011, a metà tra la fantascienza e il thriller, di Maurizio Scala, regista molto prolifico, fin dagli ormai lontani anni 90. E noto soprattutto per il bel cortometraggo TEMPO FERMO. Leggendo la sinossi dell’opera viene subito alla mente l’eterno cult “The Blair witch project”. I boschi, i giovani in cerca di guai, le camere a mano, la minaccia incombente sulle loro teste. Minaccia in questo frangente rappresentata dai “grigi”, non certo da una strega. NIGHTSHOT però non è girato completamente in P.O.V., anzi, solo l’incipit e il finale.

Il mediometraggio di Scala ha dalla sua una buona regia, solida e senza sbavature, aiutata da un cast preparato, direi eccellente. Nessuno dei quattro attori in scena sfigura: quasi un miracolo per un indie italiano. I dialoghi invece lasciano alquanto a desiderare, così come la sceneggiatura, banale e risaputa oltre la soglia di tolleranza. In più ci sono un paio di “trovate” di sceneggiatura senza senso. Mi riferisco in particolare all’auto-accoltellamento di uno dei protagonisti a causa di una semplice frenata in auto. Il finale non brilla di certo per originalità, ma è più che dignitoso. E fa pensare allo spettatore:”peccato che il film finisca proprio ora che le cose cominciano a farsi interessanti!”. Un’opera senza infamia e senza lode.