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Napoli velata – La recensione

Ferzan Özpetek è tornato in scena.
E lo ha fatto regalandoci un altro bel film dei suoi.
Un film carico di passione, mistero, tensione.
Un film che potrebbe essere riassunto in una delle anime della città dove si svolge la vicenda, Napoli.
Una città che ti da tutto, anima e corpo, ma che a volte, molte volte, vuole sempre qualcosa indietro.
Ed il prezzo da pagare non è mai basso.

Al centro della vicenda c’è Adriana (Giovanna Mezzogiorno), donna single e medico legale che incrocia una sera la sua vita con quella di Andrea (Alessandro Borghi). Un incontro, uno sguardo, una notte insieme ed un turbinio di passioni.
Ma dietro Andrea e Adriana c’è molto più di questo.
Ci sono le loro storie, c’è il loro passato, c’è uno scheletro nell’armadio per entrambi.
C’è un qualcosa di molto forte contro cui Adriana deve combattere.
Ed il tutto non ci viene subito svelato da Ozpetek.
Perchè il regista ci fa assaporare piano piano boccone dopo boccone, emozione dopo emozione, mistero dopo mistero.
Ed in questo fondamentale è l’apporto di Borghi e della Mezzogiorno, semplicemente perfetti nelle loro interpretazioni.
Il fascino di Napoli viene fuori in ogni fotogramma, in ogni emozione dei protagonisti, in ogni evento raccontato nella vicenda.

Borghi e Mezzogiorno in una delle tante scene cariche di passione ed eros del film

La Napoli Velata del film, quella che mostra e non mostra, che t’attira, che inevitabilmente ti seduce, e che poi chiede il tuo cuore indietro (e non solo) come pegno.
Quella in cui alcune cose si sanno e molte no.
La Napoli dalla quale è impossibile non rimanere ammaliati.
Realtà, surrealismo, simboli, arte, passione, erotismo.
Tutto si fonde insieme in un ottimo mix, dando vita ad una pellicola che dal dramma passa al thriller / noir senza forzature.

Se questo è l’inizio per il 2018 cinefilo di casa nostra, non possiamo che ben sperare per il prosieguo.

 

VOTI FINALI
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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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