Un uomo, servendosi delle Pagine Bianche di Potenza (!!!), riesce a chiamare uno strano supereroe, Morteman. Morteman, a differenza degli altri supereroi, invece di salvare la gente, l’ammazza proprio. E infatti ammazza a colpi di pistola l’uomo. Ora però Morteman deve far sparire il cadavere del suo fan…
MORTEMAN di Angelo Di Noia, definito “l’Ed Wood” dei cortometraggi italiani, viene considerato da molti lo short più brutto di sempre tra quelli partoriti sul suolo italico. Io dissento da tutti loro. Forse il più volutamente trash, ma non il più brutto. E’ troppo stravagante, scalcinato e divertente per essere definito “il più brutto”. MORTEMAN è un omaggio-parodia abbastanza ovvio del cinema dei supereroi mascherati. Ma è anche, in via secondaria, un omaggio ai film coi mostroni giapponesi degli anni 50-60. Tutto ovviamente in salsa ultra-trash, amatorialissima, praticamente casalinga. Come quasi tutti i cortometraggi di Di Noia. MORTEMAN però si distingue dagli altri perché geniale nel suo “trashume” generale. Già dai primi secondi si capisce la natura del prodotto. Un uomo guarda il cielo di notte, c’è una luce in lontananza, e lui: ”oh mio Dio, è una cometa! Anzi no, è un UFO, anzi no…è un asino che vola!”.
Ogni fotogramma è volutamente trash, ma con punte, se possibile, ancora più trash delle altre. Per fare un esempio, c’è un lucertolone, che in teoria dovrebbe essere gigante, che attacca le auto della polizia: lo vedrebbe anche un cieco che le auto e il lucertolone sono modellini mossi dal regista stesso. Oppure l’inguardabile dissezionamento del cadavere del primo uomo che “invoca” Morteman: effetti speciali penosissimi. Comicissimi anche i voli in cielo di Morteman. Per non parlare della trasformazione del nostro supereroe in UFO.
Il cortometraggio è composto interamente da sequenze (s)cult tra il ridicolo e l’impresentabile. Tutto fatto per far divertire il pubblico. Se qualche detrattore di Di Noia, come è noto, ha pensato di trovarsi di fronte a del trash involontario, bè…dovrebbe farsi curare. Gli ultimi 3 minuti poi, delirantissimi (e dove francamente non si capisce più nulla), sono la degna chiusura di un prodotto ad alto livello di simpaticissima demenza. Prendete la birra (tanta), prendete i popcorn, spegnete il cervello e MORTEMAN vi sembrerà il corto più bello del mondo. Mai e poi mai il più brutto!
Voto: 7.