Mildville, 1963: una donna nasconde il figlio deforme in cantina, in catene. Una sera, dopo un litigio tra i due, il ragazzo uccide la madre. Mildville, 1985: un paio di giornalisti, telecamera in spalla, fanno un servizio giornalistico, in piena notte, nella casa abbandonata dove si era svolto il fattaccio 22 anni prima…
Andrea Maccarri sceneggia e gira “Mildville – the Lambert tapes”, un cortometraggio horror di 17 minuti con le solite ristrettezze di budget tipiche di quasi tutti i cortometraggi italiani. Il tentativo, tutto sommato riuscito, è quello di creare un mix tra il cinema horror degli anni 80 (ironico e splatter) e il cinema di moda oggi, legato al mockumentary e al found footage. “Mildville – the Lambert tapes” non vuole essere malsano e disturbante, ma vuole divertire il pubblico giocando con gli stereotipi del genere. Ottima l’interpretazione, ironica e giustamente sopra le righe, di Erika Fava, nei panni della madre psicopatica. Buona la fotografia, sapiente l’uso delle luci in una location angusta e spettrale.
Peccato per il finale, un pò troppo sbrigativo e “tirato via”. E forse sarebbe stato meglio dare dei nomi italiani a località e personaggi, senza far finta di ambientare la storia in un paese anglofono… Il corto di Maccarri ha partecipato nell’anno corrente al festival livornese “Fi-Pi-Li”, nella sezione Premio Vincent Dawn. “Mildville – the Lambert tapes” è un prodotto di genere più che dignitoso, assolutamente meritevole di una visione!