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Luca, gioiello di leggerezza e poesia made in Italy – La recensione

E’ un’estate come tante nel piccolo paesino di Portorosso, immaginaria cittadina ligure. Probabilmente è 1954, tra i poster de ‘La Strada’ di Fellini e una delle icone per eccellenza della storia nostrana: ‘La Vespa’.

Luca e Alberto sono due giovani ‘mostri marini’ che bramano sogni ed avventure nella terra ferma e vengono ‘adottati’ da Giulia. Ma cosa accadrebbe se gli abitanti del paesino scoprissero che in realtà i due ragazzini non sono umani?

Esce direttamente su Disney+ il nuovo film d’animazione Disney e Pixar ambientato nel nostro Paese, Luca. Al timone troviamo, per la prima volta, l’italiano Enrico Casarosa, già storyboard della Pixar in film come L’era glaciale, Ratatouille, Up.

In questo suo esordio, il regista mette a frutto l’esperienza maturata in questi anni, regalandoci uno splendido gioiello che fa sorridere e commuovere e davvero potevamo desiderare film estivo migliore!

Luca è un racconto caloroso sull’amicizia, sulla crescita e sull’integrazione.

Colpisce la leggerezza narrativa, in questo film d’animazione solare, spensierato, ma non per questo privo di contenuti. Luca è un bimbo che vive come sotto una campana di vetro. Avere genitori che lo trattengono non fa altro che alimentare la sua sete di scoperta. Alberto è quello che gli permette di mettersi in gioco, di scoprire, di crescere facendogli capire l’amicizia pura, anche con un po’ gelosia.

Cosa non meno importante si parla in maniera giusta e matura di razzismo e integrazione. Il fatto degli individui ‘diversi’ che vengono dal mare non andrebbe interpretato solo come se fossero i nostri clandestini, ma tutte le minoranze che vengono troppo spesso additate e giudicate ancor prima di conoscerle. Continue etichette e pregiudizi.

Luca, Alberto e il pesto
Luca è la lettera d’amore non solo per il nostro grande Paese, ma anche ai grandi capolavori dei classici Disney e del magnifico cinema di Miyazaki.

Casarosa non ha mai nascosto il grande amore per lo Studio Ghibli e leggendo il nome del paese, Portorosso, è impossibile non pensare come assonanza al capolavoro Porco Rosso del 1992. Tutta questa magia si nota molto anche nella storia, sempre perfettamente in bilico tra sogno e realtà, il visionario e il magico. Si nota l’amore per i classici Disney – specialmente quelli del Rinascimento – in qualche dettaglio della storia. Si strizza un po’ l’occhio a classici come La sirenetta, La bella e la bestia, ma anche Pinocchio senza dimenticare di mettere del proprio. Si torna al personaggio curioso, pieno di stimoli che si butta nell’avventura e impara a vivere, ma anche al cattivo di turno da sconfiggere.

Luca è un film che nutre l’anima fino all’ultimo fotogramma, quando ci si sorprende con gli occhi lucidi, ma con un grande sorriso stampato in faccia.

La storia è spumeggiante e solare, la sceneggiatura tratteggia meravigliosamente i personaggi che sono pieni di sfaccettature. Splendida la fotografia, intensi i colori e il contrasto tra i due mondi. Grandissima l’attenzione per la colonna sonora. Visto l’enorme tesoro culturale che abbiamo, fa piacere ascoltare una colonna sonora che spazia dal Quartetto Cetra passando per l’opera come il Gianni Schicchi di Puccini, Il barbiere di Siviglia di Rossini, arrivando a Edoardo Bennato e Mina. Niente è lasciato al caso in questo splendido gioiellino di rara bellezza e poesia.

Luca è un film magico, come le migliori estati. Una visione che entra al cuore con assoluta onestà, dolcezza e simpatia. Sicuramente il cartone più spontaneo e spensierato di casa Disney e Pixar, i quali ci dimostrano ancora che non sbagliano un colpo muovendosi con disinvoltura e grande maestria tra i generi. Ancora convinti che l’animazione sia solo per bambini? Bitch, please!