Home Rubriche Horror Lou e le sue “visioni”: Antibirth (2016)

Lou e le sue “visioni”: Antibirth (2016)

Dopo una festa, una donna di nome Lou, che abusa di alcol e droga, rileva strani e particolari sintomi e dolori. Infatti, a causa di essi, crede di essere incinta pur non essendo stata a letto con nessun uomo. Ella, non ricorda nulla di quella notte, bensì ha strane confuse idee e offuscate immagini: ha solo degli strani flashback. Lou crede di non poter più avere figli a causa di un aborto avuto mesi prima. Da quel giorno, lei non ha avuto più alcun rapporto sessuale. Dall’altra parte, ci sono due ragazzi, Gabriel e Warren, trafficanti di droga i quali rilevano una nuova sostanza speciale, che causa la morte del loro amico Jade. Lou fa il test di gravidanza e risulta positivo: è incinta. Sarà tutto collegato?

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Lou in una scena del film.

Con una bella, brava e seducente Chloe Sevigny nel ruolo di Sadie, una talentuosa Meg Tilly e una convincente Natasha Lyonne nei panni della protagonista, ”Antibirth” si presenta dal sapore alternativo, ribelle e prevalentemente psichedelico. La colonna sonora è dark e strepitosa, forse fin troppo superiore al film stesso, ma al contempo attinente e adeguata ai ritmi e alle atmosfere contorte.

Se dapprima il film appare lento, dopo segue uno svolgimento lineare. Tutto accade a poco a poco. Lou comincia ad avere singolari visioni e veniamo catapultati nel trip, nella realtà illusoria, nello specchio dimensionale. 

”Tutto si dissolve nella nuova realtà… un nuovo mondo.”

Entriamo in connessione con un mondo astruso, buffo, terrificante e singolare, intriso di colori accesi, prevalenti qui il fucsia e il turchese. Il tutto però, è condito da situazioni improbabili, una buona recitazione e dialoghi piuttosto sbiaditi nella prima parte del film.

Un film interessante, originale, dal sapore nuovo e conturbante, che non segue linee generali ma ammazza ogni barriera realistica e va oltre.

Danny Perez, regista canadese, è qui col suo primo lungometraggio a tinte anni ’80 remixate. Perez si presenta al mondo con una storia ritorta e moderna, ma semplice. Un elogio al mero trip fantascentifico.

Pellicola consigliata solo agli amanti del puro weird, non a tutto il pubblico: può deludere le aspettative.

”Antibirth” non è un vero film dell’orrore, bensì un film sperimentale e di fantascienza a tinte horror. Un film psichedelico, che è quasi al confine del trash movie, in cui cade proprio nel suo epilogo.

Un film da guardare, ma non necessariamente da ricordare.

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Lou durante un sogno.