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Venezia74: Life Guidance – La recensione

Sezione: Giornata degli autori


L’ Austria si presenta a Venezia nella sezione Giornate degli autori con il film distopico Life Guidance.

La popolazione è divisa in due ranghi: quello dei ricchi, con persone di successo, che abitano in ville meravigliose e sembrano avere una vita perfetta.
Dall’altra parte abbiamo i beneficiari minimi, quelli che arrancano di continuo, che vivono una vita sempre incerta e sono tenuti sedati nella triste e fredda Fortezza del Sonno.
Life Guidance come compito ha quello di concentrarsi su quei benestanti che non si sentono molto soddisfatti del loro stile di vita.
La società deve infatti essere formata solo da persone felici e di successo.
Tristi e malinconici non sono ammessi.
La famiglia di Alexander Dworsky (Fritz Karl) è una di quelle famiglie che dovrebbe incarnare il perfetto esempio della famiglia felice e realizzata.

Una famiglia felice. Ma siamo sicuri?

E’ composta da lui, la moglie e il figlio …. .
Sembra tutto perfetto nella vita di Alexander e della sua famiglia. O forse no.
Alexander infatti non è del tutto felice, ed è il giovane pargolo (protagonista della scena più inquietante del film) ad accorgersene.
La Life Guidance interviene tempestivamente, entrando però fin troppo nell’intimità della famiglia Dworsky con uno dei suoi controllori.
L’uomo non la prende bene e comincia ad indagare più a fondo sull’operato dell’organizzazione.
Il film dell’ austriaca Ruth Mader è un thriller che non annoia e scorre comunque in maniera abbastanza fluida nei suoi XXX minuti di durata, pur non rivelandosi una sorpresa dal punto di vista della trama, già ammirata in altre pellicole del passato.

Da solo contro il regime

Da 1984 di Orwell tanti sono stati i film che hanno utilizzato l’elemento dell’organizzazione che in maniera più o meno legale controlla la società e decide chi deve stare bene e chi no.
La felicità non è più cercata dallo Stato, ma imposta. Due cose che stridono talmente tanto l’una con l’altra che risultano essere il cuore pulsante della pellicola.
Non si può vivere in un mondo fatto di incertezza, dubbio, malinconia, tristezza. Ed ecco allora che lo Stato interviene.
Tutto molto bello fino a qui.
Ma l’intervento diventa imposizione, obbligo, eliminazione della privacy di ognuno, controllo senza limiti su tutto e tutti.
Il film della Mader non lascia indifferenti, perchè questo controllo totale non è poi così distante da noi e dalla nostra società attuale.

L’uniformità la si vede anche nel modo di vestire

La regista inoltre è brava ad aumentare questo senso di inquietudine e di paura nello spettatore con una musica superlativa, sempre presente nelle scene clou.
E con rimandi anche simbolici e/o diretti a questa presenza invadente dello Stato nella figura della Life Guidance (la scena del coniglietto).
Ottima l’interpretazione del protagonista Fritz Karl.

Pellicola che fa riflettere e spaventa, pur non essendo un horror. Perchè se anche la nostra felicità sarà controllata, allora non avremo più nulla a cui attaccarci.

ARTICOLO A CURA DI SERENA SCARPINI