3 episodi ambientati nelle campagne venete: un marito cerca di liberarsi di una moglie arpia, un prete troppo attaccato ai soldi avrà una giusta punizione “divina”, una avvocatessa cinica e fredda riscoprirà “a forza” il ruolo delle tradizioni…
Ennesima fatica registica del regista veneto Nicola Pattaro Pegg! “Leggende Venete” (progetto nato grazie anche all’aiuto del Lions Club Vedelago e del Comune di Vedelago) è un cortometraggio antologico di oltre 27 minuti, quasi un mediometraggio, parlato tutto in dialetto veneto (e sottotitolato in italiano). E’ diviso in 3 episodi, più un “episodio-cornice”, presente all’inizio e alla fine dell’opera, dove un uomo davanti ad un caminetto presenta e “chiude” le storie. Anche la voce narrante del “presentatore” è in veneto. Gli episodi sono in bilico tra l’horror, il thriller e il fantastico, e sono un chiarissimo omaggio alla storica serie tv d’oltreoceano “Ai confini della realtà”. Il cast è altalenante, meno in forma della media delle ultime opere di Pattaro.
La migliore risulta Martina Carniato (ormai attrice-feticcio del regista trevigiano) nei panni dell’avvocatessa. Altri attori però sembrano impacciati e fuori parte. “Leggende Venete” si differenzia molto dagli ultimi corti autoriali di Pattaro, sembra più un lavoro su commissione. Il “Pattaro’s touch” si vede comunque, in positivo, dalla cura delle scenografie, della fotografia e della messa in scena.
Alcune sequenze sembrano quasi un omaggio ai lavori di Federico Sfascia. Il grande problema di “Leggende Venete” è il finale di ogni episodio. Purtroppo nessun finale è riuscito decentemente a livello di scrittura tranne forse, in parte, l’episodio del pretino avido di denaro. Peccato, perchè tutti e 3 gli episodi sono ben girati, e riescono a tenere alta l’attenzione fino quasi alla fine.