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Le nostre anime di notte, sfiorarsi l’anima sconfiggendo la solitudine l La recensione

In un paesino del Colorado, Addie Moore fa una visita inaspettata al suo vicino Louis Waters. Suo marito è morto anni fa, come la moglie di lui, e sono stati vicini di casa per anni senza parlarsi molto. Perché non passare del tempo insieme e raccontarsi?

Presentato all’ultimo Festival di Venezia, dove Jane Fonda e Robert Redford hanno ricevuto il Leone d’Oro alla carriera, esce su NETFLIX “Le nostre anime di notte” diretto da Ritesh Batra e tratto dal romanzo di Kent Haruf.

Che dire, è stata sbagliata la scelta del passaggio al Festival, se pur fuori concorso, poiché il film non è così ‘grande’ e la critica media ha ben altre pretese (e non ditemi che non è così).

Jane Fonda e Robert Redford
“Le nostre anime di notte” è un film di una raffinatezza e dolcezza uniche dove la semplicità è uno dei suoi punti di forza: è una storia di anime sole che si incontrano, si sfiorano, si parlano, si fanno compagnia.

Per una volta non ci viene mostrato il cliché dell’anziano che ha bisogno di aiuto con problemi di salute destinato a morire, ma vediamo persone sole che decidono di sconfiggere la solitudine dividendo il letto insieme e parlando, recuperando tutti gli anni in cui non si sono nemmeno considerati.

Il dialogo, la parola, il raccontarsi faccia a faccia… cose che si sono andate a perdere in questi tempi frenetici stracolmi di cellulari. Piano piano i due protagonisti diventano indispensabili l’uno dell’altro e se ne va l’imbarazzo iniziale.

Bellissima la scelta di ambientare quasi un terzo del film nella camera da letto e di spostare l’azione in location sempre più diverse come se le due anime, nascoste in casa, si liberassero sempre di più nel Mondo. Molto interessante, poi, il rapporto che nasce tra Louis (Redford) e il piccolo Jamie, nipote di Addie, classico esempio del bambino dei giorni d’oggi che conoscono il divertimento più per le varie app che per i giochi di un tempo.

La sceneggiatura convince, così asciutta con bei dialoghi e realistici senza tanti fronzoli. Certe frasi arrivano al cuore per la semplicità veramente d’effetto. I vari rapporti sono scritti in maniera esauriente e non ha tempi morti.

Jane Fonda e Matthias Schoenaerts

La regia non guizza di originalità, ma è funzionale alla storia. Palpabile l’alchimia tra gli ottimi, più lei che lui, Jane Fonda e Robert Redford. Noi crediamo a ogni parola che dicono e a ogni scena che dividono. E’ un piacere vederli! Matthias Schoenaerts si conferma uno degli attori più grandi della sua generazione visto che riesce a dare un tale spessore al suo personaggio in poco minutaggio mentre il giovane Iain Armitage (visto in “Big Little Lies” e protagonista di “Young Sheldon”) è un ottimo talento su cui scommettere per il futuro.

“Le nostre anime di notte” è un bellissimo film vero, realistico, di una delicatezza unica. Quando la semplicità non è un difetto, ma un valore aggiunto e, parliamoci chiaro, noi siamo così abituati a orpelli e a virtuosismi registici che abbiamo perso l’amore per il less is more.

VOTI FINALI
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Redattore e Co-fondatore

Cantante lirico, attore, insegnante e... cinefilo! Amo il cinema in ogni suo genere con un'adorazione particolare per il cinema europeo specialmente britannico, visto che sono un sostenitore della scuola inglese. Molto spesso dalla parte opposta dei blockbuster e sulla strada degli indie e del cinema d’autore non solo di oggi... Pochi effetti speciali e molte emozioni!