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Le Chalet- Recensione della serie mystery francese

Le Chalet

I francesi hanno sempre avuto un certo gusto nel cinema. Un gusto nel rappresentare su uno schermo i drammi psicologici più reconditi dei personaggi da loro creati: difatti Le Chalet, nuovissima serie thriller distribuita da Netflix, ne è una chiara rappresentazione.

Ed è proprio dalla Francia che arriva questo prodotto fresco e accattivante. Le Chalet, una serie composta da horror, mystery, thriller e crime, presenta quasi lo spirito di Agatha Christie risvegliato e piombato sulle Alpi francesi per disseminare terrore.

Nonostante ciò però, Le Chalet non si presenta sicuramente come qualcosa di incalzante, bensì come un dessert da assaggiare lentamente e a piccoli morsi.

Le Chalet

Siamo nel 2017 e il giovane Sébastien Genesta (Nicolas Gob) è la vittima di un lungo interrogatorio diretto da una psicologa criminale. Il ragazzo è accusato di aver massacrato delle persone tra le Alpi nel paesino di Valmoline, in Francia. La storia ritorna al passato, prima che gli omicidi avvenissero.

Delle persone sono ospiti allo Chalet Des Glaces, dove verrà celebrato il matrimonio di Tiphaine e Laurent Personnaz, uno dei due figli del proprietario dello chalet, Philippe. Gli invitati sono amici d’infanzia di Laurent (che frequentavano Valmoline) e i loro familiari.

Nel 1997 però, ben vent’anni prima, accaddero dei fatti rimasti segreti per troppo tempo nel paese di Valmoline, quel paese tanto silenzioso e innocuo, quanto menzognero.

Le Chalet
Marc Ruchmann è Manu Laverne in Le Chalet.

Le Chalet non è molto dissimile dal lontano (e sempre attuale) I segreti di Twin Peaks. In entrambe le serie vi sono personaggi che fingono di non sapere nulla. Fingono, mentre in realtà sono immischiati in affari più loschi dei loro stessi peccati.

Le Chalet è una storia di litigi, incomprensioni, tumulti e insincere affermazioni, scatenanti una conseguenza troppo ingombrante da nascondere.

Ogni personaggio è ben disposto e delineato. Ognuno ha la propria storia da narrare, seppur breve o di minore importanza. Siamo tutti importanti sulla Terra e ognuno di noi agisce per uno scopo, in cui servirà qualcun altro per ottenerlo.

Le Chalet è anche questo: il sacrificio di innocenti per il pagamento dei peccati altrui.

Le Chalet
Emilie De Preissac è Adèle in Le Chalet.

Il cast collettivo funziona alla grande ed è un perfetto puzzle costruito, come ogni tassello lasciato dagli ideatori della serie diretti allo spettatore.

Al suo interno spiccano vari nomi.  Il grandioso Nicolas Gob, nel ruolo dell’antagonista di base Sébastien, il buon Pierre-Benoist Varoclier nel ruolo di Olivier, Fleur Lise Heuet che interpreta la triste e dannata Tiphaine e la splendida Chloé Lambert nei panni di Muriel Personnaz. Ognuno di loro interpreta gatti e topi, colpevoli e vittime, carnefici e puri innocenti da utilizzare nella carneficina.

Ogni vita è fondamentale per riuscire ad utilizzare lo chalet come una russian roulette umana. 

Lo Chalet
Chloé Lambert è Muriel in Lo Chalet.

L’elemento più orrifico, più funzionante e più macabro di tutta la serie crime è proprio la sua sigla, composta da Samuel Hercule. Una nenia infantile in francese che preannuncia tutto ciò che di più crudele e inquietante accadrà ai protagonisti.

”Contate fino a tre signore e signori e uno di voi scomparirà. Non lo rivedremo più. Diffidate del mondo, nascondetevi velocemente”.

Le Chalet è una continua caccia. Bisogna essere più veloce di chi verrà a cercarti. Più furbi dell’omicida che ti toglierà la vita: più fortunati di chi morirà prima o dopo di te.