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LA VENDETTA DI MALICE di Nanni Montomoli e Giacomo Bronzi

Una coppia di scalcinati registi di film horror di serie Z decidono di dirigere, prima volta in vita loro, un film d’impegno, per poter così accedere a dei finanziamenti statali. Le cose non andranno nel verso giusto, e i due si cacceranno in un mare di guai…

LA VENDETTA DI MALICE è un film del 2012 ascrivibile al genere della commedia grottesca, con qualche spruzzatina di thriller e di horror, ma proprio all’acqua di rose. Il budget è quello che è, immaginiamo pari o quasi a zero. Un prodotto amatoriale o quasi, ma assolutamente dignitoso, per non dire superiore alla media del panorama ultra-indipendente italiano. Le commedie a zero budget nel 99% dei casi risultano pietose, e non fanno ridere. Nel caso de LA VENDETTA DI MALICE invece si ride, e tanto. Ciò grazie soprattutto alla strepitosa sceneggiatura, puro metacinema. I dialoghi, soprattutto quelli tra i due protagonisti, sono curatissimi e brillanti.

Descrivono benissimo un certo mondo dell’indie horror italiano, fatto dell’estenuante e vana ricerca di sponsor per produrre la propria opera. Ma fatto anche di sceneggiature banali e derivative dai film americani. Nonchè di personaggi, come i due registi, che lottano strenuamente per affermare il loro genere di cinema, magari demodè e fuori tempo massimo, ma genuino e sincero. LA VENDETTA DI MALICE si avvale di un cast di non professionisti che stupisce in positivo. Attori di una naturalezza comica inaspettata, migliori di tanti colleghi professionisti e blasonati. In particolare si nota l’irresistibile vis comica di Nanni Montomoli (sia co-regista che co-protagonista).

Qualsiasi espressione del viso assuma, provoca la risata immediata. Il finale, pur rimanendo nell’alveo della commedia grottesca, riesce a risultare felicemente “cattivello”, a suo modo non conciliatorio. Ottime anche le musiche, di Massimo Numa, Luciano D’Addetta e Manuela Armanni. Peccato invece per la fotografia, alquanto mediocre: un film così avrebbe meritato maggior cura in un comparto tecnico così importante. Buoni gli effetti speciali di Maurizio Quarta. Curiosità: ci sono 3 inserti video nel film, di 3 pellicole di Roger Fratter (“Anabolyzer”, “Abraxas – riti segreti dall’oltretomba” e “Sono tutte stupende le mie amiche”).