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La Mummia del Dark Universe (2017): il ritorno?

Reboot della celebre saga La Mummia, l'omonimo film ha lo scopo di lanciare la Dark Universe, il mondo cinematografico che si dedicherà ai più famosi mostri degli horror Universal.

Apre l’8 giugno il nuovo franchise Dark Universe, giorno in cui nelle sale italiane è uscito il reboot de La Mummia, celebre saga che ha avuto inizio nel 1932 con l’omonimo film di Karl Freund, cui sono seguiti i successi di Stephen Sommers (1999 e 2001) e Rob Cohen (2008).

Nel 2017, sotto la direzione di Alex Kurtzman, vediamo aggirarsi tra la Londra dei nostri giorni e una Mesopotamia altrettanto contemporanea – tanto da essere sotto l’attacco di droni e bombe quanto mai attuali – Tom Cruise nei panni di Nick, un trafficante di tesori egizi, Annabelle Wallis come bella archeologa, tale Jenny Halsey, per la quale il lavoro è tutta la sua vita e Sofia Boutella che interpreta la principessa egizia Ahmanet, spodestata dal trono a seguito della nascita del fratello. Completano il quadro degli attori principali un eccentrico Jake Johnson (Vail, amico e commilitone di Nick) e Russell Crowe nell’interpretazione del Dr. Jekyll.

Ahmanet decide, quasi novella Faust, di stringere un patto di sangue col Male; il fine è quello di ottenere la propria vendetta nei confronti del padre che le ha sottratto il potere tanto agognato. Da qui in poi, la principessa, una volta divenuta mummia, ha bisogno di un uomo con cui terminare il sacrificio, interrotto secoli prima, per avere il potere della vita sulla morte. Caso vuole che Nick, facendo bombardare un sito in Mesopotamia, porta allo scoperto un’antica tomba egizia – o sarebbe più opportuno definirla, come dice l’archeologa Jenny, una prigione – in cui Ahmanet si trova. A seguito di un incidente dell’aereo con cui il sarcofago avrebbe dovuto essere trasportato, i protagonisti si ritrovano a Londra: qui Nick inizia la sua avventura nel disperato tentativo di salvarsi e di proteggere Jenny.

Il film, a metà tra action thriller e horror, dimentica (e fa dimenticare) del tutto l’ambientazione esotica e antica dei film precedenti. Ci ritroviamo presto catapultati, infatti, in un laboratorio londinese in cui il Dr. Jekyll è alle prese con dolorose trasformazioni di se stesso in mostro. In un seguito rapido di sparatorie e inseguimenti, Nick tenterà il tutto e per tutto per porre fine alla maledizione.

La vendetta della Mummia

A volte per combattere un mostro, ci vuole un mostro

Così termina La Mummia ed è anche questo, crediamo noi, il senso del film, ovvero un modo per dare la possibilità alla Dark Universe, media franchise che ha avvio proprio con questa pellicola, per lanciare i mostri più conosciuti della Universal. Nulla a che vedere, dunque, con La Mummia di Sommers. Una vera delusione per i fan che si aspettavano di rivedere una volta ancora tombe profanate, tesori, geroglifici e quant’altro attiri l’attenzione degli amanti dei film ambientati nell’Antico Egitto. Pochi riferimenti sono collegabili ai film precedenti, come ad esempio il libro che riporta in vita i morti, il quale compare, nel reboot, solo in una rapidissima inquadratura finale.

Tuttavia, se si guarda il film dalla prospettiva di chi vuole rilanciare i mostri che, fin dalla letteratura gotica, hanno sempre impressionato milioni di persone, ecco che esso acquista tutt’altra luce e un differente senso. In fin dei conti è un lungometraggio ben riuscito, sebbene l’alternarsi di momenti di suspense e di altri più divertenti e distensivi (caratteristica peraltro tipica della trilogia della saga) riesca un po’ altalenante, senza mai fondersi in un unico amalgama stilistico. Di certo una perla per chi ama i mostri che sono dentro ognuno di noi.

“Non so chi sono. Non voglio farti del male”

– dice un Nick che, forse, mostro lo era sempre stato –

“Non ho mai voluto farti del male.”

Un articolo di: Noemi Taborelli