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La casa dei massacri di Tobe Hooper

La casa dei massacri

La casa dei massacri” è un horror del 2004 diretto dal compianto Tobe Hooper (scomparso l’agosto di quest’anno), remake de ”Lo squartatore di Los Angeles” del 1978. Hooper è stato uno degli esponenti più importanti del genere horror (in particolare dello slasher), donando al cinema dei cult imperdibili per i fan e non.

Qui, con Toolbox Murders (questo è il titolo originale dell’opera) il regista tentò di tornare alla ribalta nel panorama horror, mostrando al pubblico di poter ancora donare qualcosa a distanza di tanti anni.

La casa dei massacri
Il Lusman, il condominio de La casa dei massacri.

Nell e Steven Barrows, una coppia di sposi, si sono appena trasferiti al Lusman Arms, uno storico condominio di Hollywood. Nella stessa sera, Daisy Rain è arrivata in città per fare fortuna e alloggia anch’ella nel medesimo posto. La sfortuna vorrà che qualcuno con un passamontagna, la uccida proprio quella notte.

Nell, arrivata da poco, col passare dei giorni farà la conoscenza dei suoi vicini. Noterà subito che il posto è inquietante e che nasconde dei segreti molto pericolosi. Nell da prima vorrà andar via dal Lusman, ma il marito non glielo permetterà a causa di problemi economici. Così, vivendo con la paura, la donna si addentrerà nei corridoi del condominio, scoprendo agghiaccianti verità.

La casa dei massacri
La casa dei massacri di Tobe Hooper.

La casa dei massacri” non è un vero e proprio remake, considerando che gli sceneggiatori Jace Anderson e Adam Gierasch, hanno preso la storia del primo film di Dennis Donnelly, ma stravolgendola e riadattandola. La vicenda, infatti, è a sé stante e prende una nuova forma, pur mantenendo delle caratteristiche della pellicola originale. Esse sono il trapano (mezzo per il modus operandi del killer) e la cassetta degli attrezzi dell’omicida.

Il film, che non è affatto un capolavoro, è un ritorno al genere del maestro, che rammenta molto l’Hooper old school e Argento. Angela Battis (l’ottima interprete protagonista di ”May” di Lucky McKee) regge da sola tutte le sequenze con un personaggio coraggioso ma fastidioso. La breve presenza di Sheri Moon (musa di Rob Zombie) ci conforta e ci ricorda il cinema degli ultimi anni del marito, che ha saputo riportare sull’onda popolare il genere horror e, soprattutto, lo splatter. Ma questo, non sembra bastare.

La casa dei massacri
I protagonisti de La casa dei massacri.

Pur quanto sia palpabile che Hooper abbia saputo comprendere l’horror moderno donando una sua chiave di lettura, mostrandoci che lui l’horror lo ha saputo ancora fare, il veterano non ha dato la prova migliore della sua carriera. ”La casa dei massacri’‘, è capace di intrattenere il pubblico con giuste dosi di gore e un’ambientazione claustrofobica. Seppur la sottotrama sia piacevolmente legata al mondo esoterico, si perde in una realizzazione completamente di stampo televisivo. Questo sarebbe stato accettabile se, il film in questione, fosse stato un episodio della serie antologica ”Masters Of Horror’‘.

La casa dei massacri
Sheri Moon è Daisy Rain ne La casa dei massacri.

Una nota a favore è l’aver girato il film come se fosse degli anni ’80.  Quindi, un tempo molto più remoto del 2004, che dona ad esso un’aria più vintage e omaggia volutamente gli slasher di quegli anni. Ma, allo stesso tempo, può essere un segno di gran difetto, se non messo in atto come si dovrebbe. La trama è piatta e lo svolgimento banale, ma riesce a rimettersi in carreggiata grazie al colpo di scena in riferimento al macabro palazzo. Tutto però, con un epilogo scontato, che ci pone davanti un killer senza alcun senso d’esistere, dalle sembianze di Darkman.

Con l’avvento degli effetti speciali moderni, la commercializzazione e la mancanza di fondi, l’arte di molti artisti che hanno fatto storia è stata, sfortunatamente, bloccata. Se solo ”La casa dei massacri” fosse stato un prodotto anni ’80, girato dallo stesso Hooper, sarebbe sicuramente riuscito a pieni voti.