Incubo: dal lat. tardo incŭbu(m), deriv. di incubāre ‘giacere sopra’; e questo dal nome di una creatura fantastica e malvagia (incŭbus).
Secondo un’antica tradizione romana, posandosi sopra il petto del dormiente ne turbava il sonno.
La paralisi del sonno è un disturbo che colpisce molte persone o poco prima di svegliarsi o qualche istante prima di addormentarsi.
Solitamente la durata va dai pochi secondi a due minuti e provoca un generale senso di impotenza nella “vittima”.
Tutto comincia con un formicolio che si avverte in tutto il corpo e che arriva in fase terminale al capo.
Da qui si passa alla generale immobilità del fisico, al sentire voci di persone che non sono fisicamente presenti con noi, e successivamente all’incapacità di poter emettere qualsiasi grido.
Un generale senso di impotenza che spaventa solo ad immaginarlo e che terrorizza chiunque lo ha per il semplice fatto di essere un evento reale.
Il docu-film di Rodney Ascher (“Overlook Hotel – Stanza 237”) ruota proprio attorno a questo disturbo ed alle otto persone protagoniste del lungometraggio che descrivono la loro esperienza realmente accaduta.
Un’esperienza fatta di terrore e spavento di fronte ad una sensazione terrificante e che non ti lascia alcuna via d’uscita.
Nemmeno quella di poter gridare quando non puoi muoverti, quando sei cosciente ma non puoi far nulla.
Quando senti le loro voci.
Quando vedi loro (vi lasciamo alla visione del film per capire di chi stiamo parlando).
Un documentario riuscito in tutto e per tutto che alterna anche momenti di fiction grazie alle interpretazioni degli attori che danno anima e corpo ai veri intervistati della vicenda.
Uno spavento reso ancor più grande dal sapere che questo evento è reale, può colpire chiunque, e non può essere controllato da nessuno.
E quella maledetta sensazione di non essere solo…….
Un ottimo documentario che spaventa e terrorizza lo spettatore solo per la tematica affrontata. Quella sottile linea rossa tra patologia e paranormale su cui il tema trattato scorre durante la narrazione completa l’opera.
Guardatelo di giorno, evitate di farlo prima di coricarvi.