A vent’anni da American beauty, Sam Mendes torna protagonista con il suo 1917 che si aggiudica il premio come miglior film drammatico dei Golden Globes 2020.
Il regista inglese vince le statuette più pesanti. Joaquin Phoenix miglior attore per Joker, Renée Zellwger premiata per Judy e Brad Pitt miglior attore non protagonista con il suo Cliff Booth. Male Martin Scorsese e il suo straordinario The Irishman che pur avendo cinque nomination, non ha vinto nemmeno un premio. Il regista si è però consolato con le parole di Mendes: “«non c’è nessun regista al mondo che non viva all’ombra di Martin Scorsese”.
Tra le serie tv, sono andate premiate Fleabag, Succession e Chernobyl, ognuna con due Golden Globe vinti. La Hollywood Foreign Press Association, che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv, ha inoltre premiato anche Quentin Tarantino, Once upon a time in Hollywood ha infatti vinto il Golden Globe per miglior film nella categoria commedia o musical.
Marriage Story ottiene solo un premio per la meravigliosa Laura Dern che trionfa come attrice non protagonista. È l’unico premio per Netflix, un bottino che sembra ancora una volta punitivo in confronto alle diciassette candidature.
Rocketman, il film che ne racconta vita e carriera di Elton John, vince il premio per la canzone originale, «I’m gonna love me again», e miglior attore in musical o commedia (Taron Egerton).
Infine Patricia Arquette, premiata come non protagonista per «The Act», che in un momento politico tanto delicato ha detto: “Ripenseremo a questo 5 gennaio 2020 un paese sull’orlo della guerra, un presidente che twitta e minaccia di bombardare i siti culturali, i giovani che rischiano la vita viaggiando per il mondo, all’Australia in fiamme, pensiamoci e speriamo che tutti vadano a votare in novembre”