RED NET di Tiziano Cella (Italia, 2016, 80 minuti)
Un uomo inglese (David White), in trasferta lavorativa a Roma, viene rapito da due misteriose donne, che lo portano in una casa isolata e cominciano a torturarlo, sperando possa rivelare loro qualcosa di molto segreto…
L’attore/regista/sceneggiatore romano Tiziano Cella approda con RED NET alla seconda regia di un lungometraggio, dopo la convincente prova d’esordio di SUBJECT 0: SHATTERED MEMORIES. Lo fa con un film per certi versi anomalo e curioso, sicuramente non inquadrabile sotto la “bandiera” di un singolo genere. Piuttosto è un crossover (in gran parte miracolosamente riuscito!) di molti generi: found footage movie, torture-porn, thriller, sc-fi, disturbing drama, catastrofico. In realtà, grazie all’abile e complessa sceneggiatura scritta dal regista stesso (insieme a David White), non si sa mai dove si va a parare in questo film. E cio’, nel caso specifico, è molto positivo. L’attenzione dello spettatore non scende mai, piu’ che per la regia, per merito della sceneggiatura, e dei suo tanti colpi di scena.
Intendiamoci, la regia non è per niente male, anche se non è esente dai tipici difetti di chi deve imitare riprese amatoriali proprio perché trattasi di un found footage movie. Nella parte centrale della pellicola c’è anche qualche lungaggine di troppo. E il cast femminile non è un granchè (mentre David White, il protagonista, ci regala un’ottima prova). RED NET ad un certo punto sembra essere in debito d’ossigeno, ma si riprende egregiamente con lo scoppiettante finale. Gli appassionati dei torture-porn pero’ non si illudano troppo: la violenza c’è, e tanta, ma è in qualche modo “contenuta”, non eccede nell’estremo e nello splatter.
Piu’ interessanti della violenza fine a se stessa sono invece le dinamiche psicologiche tra i personaggi, che si creano, si ribaltano e si disfano…in questo senso RED NET puo’ attirare molto di più gli amanti dei thriller psicologici. Comunque un buon film, che speriamo trovi un’adeguata distribuzione!
Voto: 7.
INTERVISTA A TIZIANO CELLA, IL REGISTA DI RED NET!
Buongiorno Tiziano! A 27 anni, se non sbaglio, esordisci con la tua prima regia di un corto, MALEDETTA CUBA. Consideri questo tuo esordio un po’ come un “allenamento”, o sbaglio? Di cosa tratta il corto?
Si, è un mini corto che ho fatto per provare sulla mia pelle il mestiere di regista, è una breve commedia realizzata, inizialmente per un concorso della Fandango, se non ricordo male, che poi hanno annullato pochi giorni prima, e poi utilizzato per altri festivals, ma con pochi risultati. Ma va bene, il mio scopo reale era quello di mettere in pratica le mie conoscenze e soprattutto iniziare a fare esperienza…e prendersi delle responsabilità.
Un anno piu’ tardi, nel 2011, decidi di fare le cose in modo piu’ serio, girando un altro corto, IMAGO VOCIS, che ti fa vincere piu’ di un premio…
Esatto. Un grande cast, in primis Sveva Alviti che da protagonista del mio corto è diventata all’ultimo Festival di Cannes la protagonista, insieme anche a Riccardo Scamarcio del film DALIDA. Inoltre ho iniziato con IMAGO VOCIS a viaggiare nei miei primi festivals internazionali e fare un passo in avanti in questo settore.
Nel 2013 dirigi e intepreti TEMPLE MOUNT, un ottimo corto dove sperimenti il crossover di generi, un po’ come nel tuo ultimo lungometraggio, RED NET
Questo è il mio cortometraggio definitivo, con la fotografia di un grande ed ormai affermato Davide Manca. Un esperimento vero e proprio, un progetto stravagante ed estremo. Mi ha dato qualche vittoria internazionale ma poi ho detto basta. Volevo fare di più.
Ci puoi dire qualcosa sulla sceneggiatura di GRIFFONS, un film di fantascienza, che hai scritto? Sono molto curioso…
Questa è una storia meravigliosa di genere sci-fi/thriller, ha vinto diversi premi, ma purtroppo non trova una produzione: troppe raccomandazioni, anche in campo internazionale, che ti fanno ricominciare la fila dall’inizio, tanta paura di dare spazio ad un regista sconosciuto, tanta pigrizia nel voler solo leggere la storia, molta ignoranza. La cosa più fastidiosa è che molti produttori, leggendo GRIFFONS, hanno la presunzione di sapere già come voglio realizzarlo senza chiedermelo (sono dei telepati), e la loro ignoranza ovviamente li porta ad immaginare budget inarrivabili (anche avendo tanti soldi il buon gusto non si può comprare, e allora si guarda al prezzo delle cose, convincendosi che più è alto e…più è bello), cosa assolutamente errata. Ma spero, un giorno, di incontrare un produttore intelligente, serio ed onesto
Il 2015 sembra essere un anno importante per te: scrivi, dirigi e interpreti SUBJECT 0: SHATTERED MEMORIES. Un film che mi è piaciuto tantissimo, e che ha avuto una buona distribuzione, sia all’estero e sia in Italia!
Un film di grandi sforzi dal budget bassissimo (lo stesso usato per fare uno solo dei miei corti) ma che comunque mi sta ancora dando grandi soddisfazioni. Una troupe e cast di appassionati veri che ci hanno messo del loro. Ovviamente è un film indipendente, e come tutti i veri film indipendenti, ovvero quelli realizzati senza finanziamenti statali ma privati e senza case di produzione, viene dagli ignoranti criticato in modo scorretto perché messo a confronto con film quali INTERSTELLAR, MUD, TERMINATOR, ecc… Insomma, si pensa che SUBJECT 0 sia costato quanto TITANIC e che questi soldi siano stati spesi malissimo. Ciò accade a tutti i veri film indie ma per fortuna c’è sempre qualcuno con il cervello, che riesce ad usare bene la bilancia. Qualcuno potrebbe dire: allora meglio non fare film indie se non sono di livello uguale ai “blockbuster” americani. A questi ignoranti rispondo dicendo: avete ragione, meglio non mangiare il panino del McDonald, visto che non è cibo di alto livello. Però al McDonald a mangiare ci vanno, e poi sicuramente diranno: “che schifo”.
Nell’anno corrente giri il tuo secondo lungometraggio, RED NET, un riuscito connubio di generi disparati (spy, thriller, torture-porn…). Il film pero’ è ancora inedito…
Il film ha un contratto pronto con una distribuzione americana, stiamo discutendo alcuni punti perché ci sono giunte proposte molto buone, ed è difficile riuscire a scegliere. Comunque credo che il prossimo anno sarà disponibile. In Italia non lo vedremo mai perché con SUBJECT 0 ho avuto la pessima esperienza delle distribuzioni italiane: sono poco serie, non ti pagano, ti prendono in giro, distribuiscono male ed in più ti obbligano a pagarti e farti il doppiaggio da solo, altrimenti non lo fanno uscire. Io comunque non faccio di tutta l’erba un fascio, e spero di trovare una distribuzione italiana seria in futuro.
La tua carriera non è solo quella di artista, ma anche di attore, in film tuoi e di altri. Come è stata in particolare l’esperienza in DOLL SYNDROME di Domiziano Cristopharo?
Con Domiziano mi sono trovato molto bene, nulla da dire. Mi spiace solo che DOLL SYNDROME ancora non sia disponibile. Un film estremo, un esperienza fantastica che mi ha insegnato molto. Spero di poter ancora lavorare con Domiziano.
Quali sono i film italiani che ti sono piaciuti di piu’ negli ultimi anni?
Purtroppo nessuno. Neanche li guardo più. Penso al budget usato e poi mi domando: “perché?”. Ed ecco che mi vedo film non italiani che costano assai, ma almeno una cosa buona la fanno sempre, o la fotografia, o il montaggio, o gli effetti speciali, ecc…Nei film italiani io non ci vedo più nulla. Purtroppo sono ancorato agli anni 50-80, dove l’Italia contava in campo cinematografico. Oggi non si può neanche parlare di cinema.
Dopo RED NET, la tua ultima fatica, ha in progetto un altro lungometraggio?
Purtroppo no. Al momento non vedo ancora degli incassi buoni. Quindi non vedo il motivo di fare altri film se poi non si incassa abbastanza per rientrare almeno delle spese. Si, la passione è la base, ma tutto questo lavoro deve dare soldi, altrimenti rimaniamo a fare sempre gli stessi film, non si cresce mai, e questo io non lo sopporto. Quindi ho deciso di prendere una pausa, vedere come va a finire con SUBJECT 0 e con RED NET. Nel frattempo farò altro dato che non ho proposte per lavori o collaborazioni con altri registi o produttori. Vedremo se in futuro avrò vita in questo settore oppure no. Il tempo ce lo dirà!