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Fear Street Part 1: 1994 – La Recensione

Siamo nel 1994, dopo un feroce massacro in un centro commerciale, la piccola cittadina di Shadyside in Ohio viene travolta dal panico.

Alcuni ragazzi del luogo, vengono coinvolti, loro malgrado in questa oscura faccenda di sangue. Tra loro Deena Johnson (Kiana Madeira), che ha appena rotto con la sua fidanzata Sam (Olivia Welch), suo fratello Josh (Benjamin Flores Jr.) , che passa tutto il suo tempo online e i suoi amici Simon (Fred Hechinger) e Kate (Julia Rehwald) che vendono pasticche sottobanco. Il gruppo si renderà presto conto che per comprendere la natura e le origini di questo/i boogeyman, dovrà fare un viaggio a ritroso fino al 1666. Una lontana leggenda del posto, narra infatti di una malvagia donna di nome Sarah Fier, che lanciò una maledizione sulla città prima di essere giustiziata per stregoneria.

Primo capitolo di una trilogia che trae spunto dai romanzi di R.L. Stine (autore tra l’altro della serie di libri “Piccoli brividi”), Fear Street Parte 1: 1994 è un teen slasher, spassoso e citazionista.

Su tutti il riferimento primo è Scream. Dal cult horror per eccellenza degli anni ’90, Fear Street attinge sin dall’incipit (SPOILER ALLERT). Usando l’ormai superstar Maya Hawke come fece Wes Craven 25 anni or sono con Drew Barrymore (che a sua volta ammiccava alla frettolosa dipartita di Janet Leigh in Psycho) la storia da il via ad una serie di truculenti omicidi.

In comune i due film hanno ovviamente l’ambientazione 90’s, dai costumi alle musiche. Non si può non menzionare la Ost originale di Marco Beltrami (Scream e The Faculty tra le tante) e pezzi cult come “Closer” dei Nine Inch Nails, “Creep” dei Radiohead, “Hey” dei Pixies, “Only Happy When It Rains” dei Garbage e “Firestarter” dei The Prodigy (anche se, a voler essere pignoli, queste ultime due canzoni sono state pubblicate rispettivamente nel 1995 e nel 1996).

Dunque un divertente pastiche che ricorda per alcuni versi l’operazione, nostalgica e cinefila, fatta con Stranger Things.

Un film intelligente, nella formula, ma anche nei contenuti, soprattutto nel modo in cui gli autori riescono a rimanere fedeli al genere pur svecchiandone alcuni stereotipi. “La cheerleader e il quaterback”, “il nerd bianco e sfigato”, “il povero afroamericano che muore sempre per primo”, Fear Street ribalta un po’ tutto, mettendo in primo piano un tenero e tenace amore saffico e un cast molto più inclusivo di quanto sarebbe stato mai possibile a metà degli anni ’90.

L’immediatezza narrativa della storia, più che un mancanza di verve creativa, sembra motivata da un sincero entusiasmo per il genere e la voglia di soddisfare il pubblico in primis, a partire dalla distribuzione dei due sequel, a ridosso del primo capitolo. A tal proposito il regista Leigh Janiak ha detto: “Abbiamo girato tutti e tre i film di Fear Street nel corso di una folle, sanguinosa estate. Per noi è un sogno sapere che gli spettatori ora possono vivere la storia nello stesso modo in cui abbiamo realizzato i film, guardandoli uno dopo l’altro, con solo una settimana di attesa a separare i tre capitoli.

Fear Street Parte 1: 1994” è stato rilasciato su Netflix il 2 luglio 2021. I successivi due capitoli della trilogia, ambientati nel 1978 e nel 1666, saranno disponibili in streaming il 9 e il 16 luglio.

Ci vediamo dunque a breve, ma negli anni settanta…