Archiviata con grande successo la serata d’apertura che ha visto meritatamente trionfare, ed accedere così alle finali di sabato 9, il delicato e bellissimo corto Peggie di Rosario Capozzo, Corto Dorico entra nel vivo della rassegna ed apre alla competizione “Salto in Lungo” sezione dedicata ai lungometraggi, opere rigorosamente prime in cerca di distribuzione.
Al cinema Azzurro di Ancona andranno in scena tre film (due lungometraggi ed un mediometraggio) che fanno dell’immaginario il loro punto di vista, per raccontare tre storie diverse ma dense di umanità; immaginario che è il tema scelto dai direttori artistici Daniele Ciprì e Roberto Nisi come il fil rouge principale per collegare un po’ tutta la kermesse dorica, arrivata quest’anno alla XIV edizione.
Si parte alle ore 18.00 con The Impossibile Picture, opera prima della regista austriaca Sandra Wollner. La storia, ambientata nella Vienna degli anni ’50, di un nucleo familiare qualunque. Un giorno però il padre muore e lascia alla figlia Johanna una 8mm con cui la bambina inizierà a filmare la vita nella sua casa: le feste, i pranzi, le conversazioni, il club femminile della nonna… Apparentemente un film di famiglia, fino a quando in scena entrano i fantasmi veri e ideali di una nazione: la memoria del passato e la sinistra premonizione del futuro. Un esordio visionario, spiazzante quasi lynchano.
Alle ore 20.00 è la volta di Tides, mediometraggio di 40 min di Alessandro Negrini, regista torinese ormai nord irlandese di adozione. Irlanda del Nord, in una terra fiera e romantica per decenni e decenni segnata da sangue e conflitti, nonostante la fine della guerra c’è ancora una città con due nomi diversi: Derry, per i cattolici e Londonberry per i protestanti. In mezzo scorre il fiume Foyle che, attraverso immagini d’archivio anni 60′ e 70′, diventa linea di confine e narratore di questa surreale e poetica storia.
Alle 21.30 va in onda Castro, del regista italiano Paolo Civati. Roma, a pochi passi dal cuore della capitale sorge uno stabile occupato, rifugio per gli esclusi. Le numerose famiglie che lo abitano l’hanno soprannominato Castro. Per più di dieci anni ha rappresentato una possibilità di vita per molte famiglie. Oggi non esiste più.
Oltre un anno di riprese, per rivelare il quotidiano di una comunità che vive in una situazione straordinaria. Il Castro come una torre di Babele, che si racconta con la lingua dai mille accenti e da un’unica semantica, quella del diritto negato, quella del bisogno inevaso.
Tre film, tre registi, tre storie differenti ma un unico cinema, puro e reale per una tripletta con i fiocchi.
Stasera dalle ore 18.00 al cinema Azzurro di Ancona, non mancate!