Un uomo si sveglia nella sua casa una mattina. Non è un uomo proprio normalissimo: il suo corpo è ricoperto di cerniere. Aprendole, lo strano uomo ci tira fuori un pò di tutto, dallo spazzolino al fazzoletto. Dal soffitto malmesso della sua camera da letto un topolino cade proprio dentro una cerniera lasciata inavvertitamente aperta dall’uomo. Il topolino comincia quindi a girare dentro al corpo dell’uomo, il quale dovrà escogitare un modo per espellerlo al più presto…
Ottimo cortometraggio di soli 8 minuti di Sergio Sollima, il noto e apprezzato regista di “Suburra”, “ACAB – all cops are bastards” e di “Gomorra – la serie”. Nel 2003 “Zippo” ha partecipato alla 36° edizione del Festival Internazionale di Sitges, in Spagna. Di genere macabro-grottesco (con finale per nulla comico e conciliante), “Zippo” non ha un solo dialogo, ed è girato in un bianco e nero livido e malsano da applausi. La storia è oltre i confini dell’assurdo: un topolino che entra da una cerniera nel corpo di un uomo e ci “passeggia” tranquillamente all’interno.
Lo splendido montaggio (di Fabio Nunziata e Sacha Blount), scandito dall’aprirsi e dal chiudersi delle cerniere, è frenetico e serrato al punto giusto. L’inizio, con l’apparizione delle cerniere, la caduta del topolino e il volto simpatico e stralunato del protagonista (un irresistibile Giovanni Guardiano), fanno pensare ad un corto comico-grottesco. Lo sviluppo della storiella non porterà però lo spettatore a ridere più di tanto. Buoni anche gli effetti speciali del topo che si muove sotto-pelle. Un vero gioiellino, vagamente disturbante, da riscoprire. “Zippo” può sicuramente definirsi all’altezza dei migliori cortometraggi professionali europei e d’oltreoceano.