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Coronavirus: a Hollywood le comparse rischiano l’estinzione

Passanti, folle, spettatori, astanti: nei film e nelle serie televisive a Hollywood e dintorni quello delle comparse è un ruolo invisibile ma di grande valore.
Sono coloro che servono dello champagne a due protagonisti immersi in una chiacchierata, quelli che reagiscono a un’esplosione o anche quelli che rendono trafficati e vivi set ricostruiti in teatro di posa.

A causa dell’emergenza sanitaria che ha attanagliato tutto il mondo, il ruolo delle comparse a Hollywood (e non solo) rischia l’estinzione.

È quanto si evince dalle prime documentazioni trapelate di alcune linee guida per tornare sui set alla luce dell’emergenza.
Deadline cita tra i casi la serie australiana Neighbours, la Svezia, la Danimarca, Tyler Perry, Film Florida e Warner Bros TV e menziona un solo punto in comune di grande rilevanza: l’eliminazione di tutte le comparse.

Il punto focale delle nuove linee guida è quello di limitare il numero delle persone sul set ai soli essenziali.
Anche quando si prevede che ci siano comparse di sfondo la proposta è di limitarsi a numeri bassi o addirittura a sfruttare eventualmente gli stessi componenti delle troupe.
L’invito, inoltre, è a predisporre abbastanza spazio, tavoli e sedie per accogliere eventuali comparse mettendo in pratica il distanziamento sociale.

Prima della chiamata sul set, le comparse aspettano in un’area di attesa” ha dichiarato Rick Markman, comparsa veterana.
Spesso si tratta di aree equivalenti a una scatoletta di sardine.
Sarebbe praticamente impossibile disporre un distanziamento di due metri lavorando nelle stesse condizioni del pre-Covid-19
“.

La paura di moltissimi lavoratori è quella di essere in qualche modo soppiantati e di arrivare all’estinzione.
Deadline ha appreso da produttori e studi che “le sceneggiature già pronte sono in fase di riscrittura per includere il minimo indispensabile di comparse, se non proprio nessuna… eliminando quelle di sfondo o affidandosi al digitale“.

Markman crede che affidarsi esclusivamente al digitale rischierebbe di abbassare la qualità di alcuni prodotti visto che “la CGI va bene per le grosse folle e per gli stadi“, ma non per le inquadrature più ravvicinate dove c’è bisogno di espressioni e movimenti realistici.

Intanto Variety segnala che i sindacati di cinema e tv nel Regno Unito discuteranno questa settimana di come ripartire al rientro dell’emergenza.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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