Home Rubriche Outsider IL COMANDANTE E LA CICOGNA (2012)

IL COMANDANTE E LA CICOGNA (2012)

Siamo a Torino.
Una Torino in cui si intrecciano, sotto lo sguardo vigile della cicogna Antonia, quello di illustri miti del passato (le statue di Garibaldi, Cazzaniga, Leopardi e Leonardo Da Vinci) e le vicende dei nostri personaggi.


Quelle di Leo (Valerio Mastrandrea), diviso tra il suo lavoro di idraulico e quello ancor più difficile di padre solo, (sua moglie gli appare solo di notte), i suoi due figli Elia e Maddalena,  Diana (Alba Rohrwacher), una ragazza senza lavoro e dalla vena artistica, e Amanzio (Giuseppe Battiston), un personaggio bizzarro, che passa le sue giornate a raccattare denaro per vivere in ogni maniera, e moralizzando le masse.

Leo e Diana si incontreranno un giorno per mano dell’avvocato Malaffano (Luca Zingaretti), e da lì in poi incroceranno più volte le loro strade.

Una scena del film

Quello che il regista Silvio Soldini vuole mostrarci in Il comandante e la cicogna è lo specchio di una società, quella di oggi, che si trova in una difficile fase di stagnazione e sfascio morale, in cui un padre idraulico e una ragazza in cerca di lavoro hanno molte difficoltà a sbarcare il lunario, in un paese, l’Italia, che è ben distante dai fasti del passato, come testimoniano durante il film i negativi commenti dei vari Da Vinci, Garibaldi e Leopardi sulla situazione attuale del belpaese.
Il tutto, mentre gente come Amanzio, vive solo di espedienti e pretende anche di catechizzare gli altri.

L’aiuto “notturno” di Leo

La speranza per uscire da questo immobilismo viene tenuta viva dai sacrifici che Mastrandrea e la Rohrwacher compiono per sé e per le proprie famiglie.
E dalla generazione che verrà, impersonificata da Elia.
Che come la cicogna, che vola alta sopra Torino (la città spesso e volentieri viene ripresa dall’alto) ha ancora sogni e speranze.
Quelli magari, un giorno, di spiccare come Antonia il volo, verso una vita e un mondo migliore.

Con un Mastrandrea sempre in gran spolvero, e un buon cast, Soldini ci da un ritratto semplice ma efficace di buona parte del nostro paese, indicandoci i suoi elementi negativi e quello che di buono si può ancora combinare.