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Clouds of Sils Maria – (2014)

Un cast tutto al femminile per l’ultimo lavoro del regista francese Olivier Assayas. O meglio, il numero di attori protagonisti è equamente diviso tra uomini e donne, ma per i maschietti solo comparsate o ruoli marginali.

Sono le tre donne del cast a portare sulle spalle con le loro interpretazioni tutta la pellicola. A cominciare da Juliette Binoche, che per tutto il film ricopre sempre un doppio ruolo: recita nel film e dentro il film, in quanto nella storia è un’ attrice che si appresta a girare il remake della pellicola che a 18 anni l’ha resa famosa, ovvero una morbosa storia d’amore lesbo tra due donne con una discreta differenza di età, Sigrid appunto di 18, ed Helena, quarantenne che perde la testa per la giovane fanciulla fino ad arrivare anche al suicido. A vent’anni di distanza Maria (la Binoche appunto) viene invitata dal regista tedesco Klaus Diesterweg (Lars Eidinger) ad interpretare il remake questa volta non nei panni della giovane Sigrid ma in quelli della più matura Helena.

Al fianco di Maria, nei giorni in cui l’attrice prova e riprova la parte, non convinta della sua scelta anche per via di uno splendore e di una fama che ormai con il tempo e l’età vanno calando c’è Valentine, la sua assistente, interpretata da Kristen Stewart, che ormai pellicola dopo pellicola si sta sempre di più liberando del pesante fardello delle sue apparizioni nella saga Twilight.
L’ultima donna del cast è l’attrice che nel film di Diesterweg interpreterà la giovane Sigrid, ovvero la scapestrata ed esuberante Jo Ann (una Chloë Grace Moretz molto più credibile qui che nei panni della satanella “Carrie”).

01 Clouds of Sisl Maria

A fare da sfondo a tutta la vicenda ci sono le incantevoli Alpi, con le loro maestose cime, i loro paesaggi e sentieri, ed una particolarità: il “Maloja snake”, ovvero una particolare conformazione delle nubi nella vallata della piccola cittadina svizzera (Sils Maria per la precisione) che si insinua tra le montagne proprio come un bel serpentello. Oltre che ad arricchire il valore del film per la fotografia e gli scenari che ci regala, questo sfondo, e soprattutto questa particolare conformazione di nuvole ha anche un valore simbolico nel film di Assayas.

Sils Maria vede come protagonista principale il personaggio interpretato dalla Binoche, che veste i panni di una famosissima attrice del cinema ormai quarantenne (nella pellicola sentiamo delle sue collaborazioni anche con Harrison Ford) che deve interpretare il remake del film che all’età di 18 l’ha lanciata nell’olimpo della settima arte. Ora però deve interpretare un personaggio quarantenne e più che frustrato, messo in scacco per l’invaghimento non solo mentale verso una giovane fanciulla che di problemi non se ne fa. Ed è proprio questa la difficoltà che Maria incontra prima nell’accettare la parte, e poi, provando e riprovando le battute con Valentine.

Il tempo che passa, la sua stella di attrice sembra ormai aver raggiunto l’apice, ed ormai è in declino, e da giovane diciottenne nella parte di una femme fatale si ritrova ad un età più matura nei panni di una donna che annulla letteralmente la sua vita per una persona molto più giovane che la sfrutta continuamente fino a prosciugarle anche il midollo. Tanta è la bravura della Binoche nell’interpretare questi momenti del personaggio di Maria, tanta è la forza con cui Maria stessa non vuole accettare questa situazione, resa ancora più negativa se vogliamo anche da chi dovrebbe succederle nel ruolo di Sigrid, ovvero Jo Ann, attrice più famosa per i suoi colpi di testa fuori dalle sale cinematografiche e dentro i letti di vari personaggi dello spettacolo. La Moretz infatti veste proprio i panni di questa giovane attrice che di recitato mette ben poco, ma che di gossip ne sa fare a palate.

In mezzo tra le due, l’interpretazione sorprendente di Kristen Stewart, nei panni Valentine, l’assistente di Maria. La ragazza asseconda in tutto e per tutto la donna nel trovare il suo giusto equilibrio in questa fase transitoria della sua carriera, le sta vicino nei momenti più difficili, e le fa anche da spalla per provare le battute del futuro remake che Maria interpreterà. Il suo ruolo è quello dell’ombra che sta dietro un grande personaggio e che progetta tutte le sue mosse nella vita pubblica.

03 Clouds of Sisl Maria

Dopo le prime opinioni sull’attrice in seguito all’interpretazione nella saga di Twilight possiamo affermare che la Stewart sta crescendo, e possiamo aspettarci da lei grandi cose per il futuro.
Abbandonato ora però il discorso sulle interpretazioni, non possiamo che rimanere un po’ delusi dal film di Assayas che ci lascia dopo la visione un certo senso di incompiutezza.

I dialoghi sono presenti in grandi quantità e sicuramente li si poteva alleggerire un po’, il film si prende alcune pause, forse qualcuna di troppo, e per tutta la durata del film il sottoscritto ha avuto in più di una occasione la sensazione del “adesso qualcosa succederà….”, e invece nulla.

La verbosità è stata forse utilizzata un po’ troppo, nonostante il messaggio del regista risulti alla fine ben chiaro: Maria vuole rimanere aggrappata allo splendore dei tempi che furono, e compirà un percorso che la porterà ad una maggiore maturità perdendo però qualche pezzo per strada.

L’ora di confrontarsi con la propria età e con il proprio status attuale arriva sempre per tutti, ed anche se la respingiamo continuamente ritorna sempre, si insinua in noi, come il Maloja Snake, ed alla fine, dobbiamo accettarlo. Tutti.

Con meno parlato forse ed un ritmo un po’ più alto la pellicola, comunque sufficiente grazie anche alle interpretazioni del trio Binoche – Stewart – Moretz poteva puntare a qualcosa di più alto.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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