Home Rubriche InstaCult Chiamate Nord 777, di Henry Hathaway (1947)

Chiamate Nord 777, di Henry Hathaway (1947)

Durante il proibizionismo un giovane, Frank Wiecek (Richard Conte) viene accusato dell’omicidio di un poliziotto e nonostante si proclami innocente è condannato a molti anni di prigione.
Ormai rassegnato sta scontando la sua pena, ma sua madre (Jeanne de Bergh), una donna fragile e indomita, con un annuncio sui giornali, offre un premio, messo insieme lavando pavimenti, a chi saprà dimostrare l’innocenza del figlio.

La notizia attira l’attenzione del direttore di un quotidiano (Lee J. Cobb) che incarica uno dei suoi giornalisti, Mc Neal (James Stewart) di indagare sul caso.
Questi, dopo un iniziale scetticismo, a poco a poco si appassiona al caso e si convince dell’innocenza di Wiecek.
Riesce a far riaprire le indagini nonostante siano trascorsi molti anni ma non sarà facile dimostrare l’estraneità al delitto di Frank che intanto ha spinto la moglie al divorzio consentendole di rifarsi una vita accanto a un altro uomo.
Ci riuscirà con l’aiuto della tecnologia fotografica di ingrandimento dell’immagine, riuscendo a smentire così la testimone bugiarda che aveva riconosciuto Wiecek come l’assassino del poliziotto.
Indimenticabile la battuta di James Stewart quando dopo la scarcerazione Wiecek riabbraccia suo figlio : ...Si, il mondo è bello…fuori.

Un film appassionante che unisce felicemente due generi, il noir e il film di impegno civile, non trascurando gli elementi legislativi e burocratici, facendone, al contrario, un interessante elemento funzionale alla storia.
Il direttore della fotografia Joseph Mc Donald ha fotografato con un taglio quasi documentaristico da indagine giornalistica ambienti naturali, spesso notturni.
Il tono sincero del film, la narrazione semplice e lineare della storia ne decretarono l’immediato successo, specialmente in Europa.
Le interpretazioni di James Stewart e Richard Conte sono memorabili.
02

Gigi De Grossi