Il 20 dicembre del 2009 la trentaduenne attrice Brittany Murphy, famosa per film come Ragazze a Beverly Hills, 8 Mile e Sin City, viene trovata priva di sensi nella vasca da bagno della casa di Los Angeles intestata al marito.
Nonostante i tentativi dei paramedici di rianimarla, l’attrice venne dichiarata morta alle 10:04 presso il Cedars-Sinai Medical Center. Il coroner Ed Winter informo’ la stampa che era stata disposta un’autopsia dalla quale 2 mesi dopo si evidenziò che la causa principale della morte di Brittany era stata la polmonite, con fattori secondari quali l’anemia sideropenicae e un’intossicazione da farmaci multipli.
Caso chiuso. L’ennesima star di Hollywood con disordini alimentari e dipendenze varie.
Ma il 23 maggio 2010, il marito dell’attrice, Simon Monjack viene anch’egli rinvenuto privo di vita nella stessa residenza di Hollywood e in situazioni analoghe. Una coincidenza che fece riaprire il caso. Le indagini a questo punto presero in considerazione che la causa dei due decessi fosse da attribuire alla presenza di una particolare muffa che infestava l’appartamento, anche se le verifiche successive non trovarono riscontri per tale ipotesi.
A questo punto però tocca fare un salto indietro nel tempo, esattamente 10 anni prima che la giovane attrice morisse.
Nel 1999 sul set del film Ragazze interrotte con Winona Ryder e Angelina Jolie, l’attrice conosce Julia Davis. Produttrice e scrittrice di giorno, Julia è anche un’ informatrice del Dipartimento dell’Homeland Security di notte. In America la chiamano Whistleblower, ossia la persona che ha il compito di denunciare atti di corruzione o mala giustizia all’interno di un’organizzazione governativa.
La Davis aveva scoperto che 23 stranieri provenienti da paesi terroristici erano stati ammessi sul suolo americano, lo stesso giorno in cui Bin Laden aveva pianificato gli attacchi dell’11 settembre. Il rapporto della Davis ci mise poco a circolare nei corridoi e a far storcere qualche naso.
Non sono mesi facili per l’amministrazione Bush. L’America era ancora ferita dagli attacchi al WTC, un anno prima era iniziata la seconda guerra nel Golfo e si cercavano disperatamente le famose armi di distruzione di massa. Tutte le organizzazioni governative ci andavano giù pesante e per tal ragione la risposta della Homeland Security non si fece attendere. Contro la Davis partirono non una ma 54 inchieste, due procedimenti penali e un arresto non autorizzato avvenuto con 27 agenti della DHS. Ci fu addirittura un raid con un elicottero Black Hawk sul suo appartamento. Il vicino della Davis, tale Matthew Judd riprese tutto con una telecamera e morì in circostanze mai ben specificate poche settimane dopo. Col dipartimento di sicurezza degli States non si scherza.
E la nostra Brittany Murphy? L’attrice era stata chiamata a deporre in uno dei due procedimenti penali a carico della Davis, in quanto persona informata dei fatti (anche se non è mai stato ben specificato il perché).
A questo punto per Brittany e per il compagno Simon Monjack inizia un vero inferno.
Il primo provvedimento lo mosse il Bureau of Immigration and Customs Enforcement che cercò di far rimpatriare Simon, senza riuscirci. Quindi, intercettazioni telefoniche, pedinamenti ed elicotteri sopra l’appartamento dei due giovani. Tutto dichiarato alla stampa e nello specifico all’Hollywood Reporter da parte dell’attrice che venne derisa da gran parte dell’opinione pubblica.
Questo fino al fatidico 20 dicembre 2009 quando il cuore di Brittany, complotto o meno, cessò di battere.
Nel gennaio del 2012 il padre dell’attrice Angelo Bertolotti, che non aveva mai creduto alla storia della muffa, fece domanda alla Corte Superiore della California chiedendo che all’ufficio del coroner della contea di Los Angeles venisse richiesto di consegnare campioni dei capelli di sua figlia per test indipendenti.
Il rapporto tossicologico è stato reso pubblico solo un anno dopo e affermava che dieci dei metalli pesanti valutati (tra cui antimonio e bario) sono stati tutti rilevati sui campioni a livelli superiori di quelli raccomandati dell’OMS.
La società ha anche escluso l’esposizione accidentale, adducendo che l’unica spiegazione logica sarebbe una somministrazione da parte di terzi con un probabile intento criminale.
Brittany Murphy è sepolta al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills.