E’ mattina: una giovane madre fatica ad alzarsi dal letto. Improvvisamente comincia a sentire delle voci di bambina. Al telefono col marito, dirà che la voce appena sentita è quella della figlia, morta 2 anni fa. Ma il marito non le crede…
“Chara” di Giuseppe Lo Conti è un brevissimo cortometraggio amatoriale drammatico/horror di soli 3 minuti e 52 secondi, prodotto dalla “Dark Eagle Film”. Il tema, delicato, riguarda l’elaborazione del lutto di una donna, in particolare di una madre. Si dice che il lutto peggiore sia quello di una madre che perde prematuramente il proprio figlio. Nel caso di “Chara”, la figlia è una bimba che avrà al massimo 8 anni. Non si capirà mai se la madre è vittima di allucinazioni per il grave stress, oppure se veramente le è apparso il fantasma della figlia.
In cortometraggi di cosi’ breve durata sono necessarie due cose: 1) un certo ritmo nel racconto 2) un finale che colpisca, meglio se con twist ben piazzato. Purtroppo a “Chara” mancano tutte e due le cose, soprattutto un finale degno. Gli ultimi secondi del cortometraggio infatti lasciano aperta la storia a varie ipotesi, ma nello stesso tempo non hanno un senso compiuto. Latita anche il ritmo, troppo “sonnolento”, aiutato, in negativo, da una messa in scena fin troppo amatoriale. Nemmeno l’interpretazione, pessima, della madre protagonista supporta la causa nella giusta direzione. A livello attoriale già più dignitosa la bambina, che però appare solo per pochi secondi. Lo Conti, regista di moltissimi corti, in passato ha fatto sicuramente di meglio.