Se avete dai 30 ai 40 anni oggi, non potete non aver avuto un sussulto alla notizia di pochi giorni fa secondo la quale Netflix ha già programmato l’uscita futura di una nuova serie tv sui Cavalieri dello Zodiaco, la saga anime e manga creata dal Maestro Masami Kurumada e del suo adattamento animato ad opera della Toei Animation.
Chiunque abbia l’età sopra indicata avrà sicuramente scagliato contro qualcuno almeno una volta nella vita un Fulmine di Pegasus, una Polvere di Diamanti, la Catena di Andromeda, un Dragone nascente o meglio ancora un bel Fantasma diabolico.
A differenza di molti cartoni animati di oggi, quello de I Cavalieri dello Zodiaco aveva, oltre a chiarissime stranezze tipiche dei cartoon dell’epoca, anche moltissimi punti di forza e caratteristiche che oggi non siamo più soliti trovare.
Prendendo spunto da quella che è a parere di molti la serie più riuscita, ovvero quella che va dalla Guerra Galattica alla battaglia delle 12 Case, proviamo a rivivere i Top e i Flop di un fenomeno immortale:
TOP : LA TRAMA
Primo elemento più che azzeccato della serie animata. Si parte con la Guerra Galattica, un semplice torneo che deve assegnare l’armatura d’oro del Sagittario al cavaliere che più ne è degno attraverso una serie di scontri ad eliminazione diretta, per poi passare attraverso mille vicissitudini tutte ben collegate fra loro che poi portano alle 12 Case dei Cavalieri d’Oro ed alla battaglia con Arles.
In mezzo c’è un po’ di tutto. Ma niente risulta fuori luogo. E non è sempre semplice intuire verso dove si sta andando.
Asgaard e la serie di Nettuno sono un po’ un capitolo a parte in quanto si intuisce da subito quello che dovrà accadere, nonostante anche in queste due saghe il livello rimane alto.
FLOP : PROBLEMI DI GEOGRAFIA
Per quanto bravissimi e preparati nel creare un cartone animato che non morirà mai, quelli della Toei Animation forse dovevano studiare un po’ di più la Geografia, e forse anche la storia dell’arte. Quel palazzo dei tornei di Nuova Luxor (che dovrebbe essere in Grecia) di cui sopra vedete l’esterno, non vi sembra tanto somigliante a quel gioiello che abbiamo a Roma? Mah…..
TOP: I TURN CI SONO E BEN DOSATI
Alcuni personaggi passano dai buoni ai cattivi e viceversa. Il primo e fondamentale Turn a cui assistiamo è senza dubbio quello di Phoenix, fratello di Andromeda. Tornato dall’addestramento nell’isola della Regina Nera, il cavaliere della Fenice vuole solo vendicarsi di Atena, andando persino contro il fratello. Poi però dopo una lotta con i cavalieri di Lady Isabel passerà al loro fianco ed il suo intervento sarà prezioso in più di un’occasione.
Da ricordare però sono tutti quei Turn che investono alcuni Cavalieri D’Oro durante la lotta delle 12 case.
Molti di loro, fedelissimi di Arles, capiranno poi il loro errore di valutazione e decideranno o di unirsi ad Atena/Lady Isabel o quantomeno ammetteranno di avere almeno il dubbio riguardo la figura del Grande Sacerdote.
Potrebbe sembrare una cosa scontata per portare sempre tutto al lieto fine. Ma non sarà affatto così. Molti Cavalieri, rimarranno fedeli alle forze oscure sempre e comunque.
FLOP: FARE UN PO’ DI SHOPPING NO?!
Sia nel manga che nella serie animata non è dato sapere se i Cavalieri percepissero un minimo di stipendio per le loro gesta eroiche. Quel che sappiamo di certo è che di tempo libero ne avevano ben poco. Se uniamo insieme le due cose riusciamo a darci una spiegazione più che valida per il loro scarso interesse per l’abbigliamento. E chi se li scorda quei vestiti.
Sempre quelli, mai cambiati, mai lavati forse, e che soprattutto cambiavano forma e colore quando indossavano le armature. Le bretellone di Andromeda, la maglia rossa di Pegasus, l’outfit di Cristal che si permette di girare per la Siberia nemmeno in maniche corte, ma addirittura senza maniche.
Qualcuno li porti a fare shopping.
TOP: UNO E’ INDISPENSABILE, MA TUTTI SONO UTILI
In Dragon Ball, è sempre e quasi solo Goku. In Holly & Benji è soltanto Oliver Hutton.
Ne i Cavalieri dello Zodiaco invece non è così. D’accordo, è Pegasus il protagonista principale e quello che affronta le battaglie decisive, ma anche gli altri Cavalieri sono assoluti protagonisti ed indispensabili per la vittoria finale. Nelle Dodici case ognuno di loro affronta lo stesso numero di Cavalieri, e dalla sesta alla dodicesima casa addirittura Pegasus è poco più che un comprimario. Phoenix arriva a salvare capra e cavoli con Virgo, forse il Cavaliere D’Oro più forte.
Andromeda combatte da subito contro Arles, seppur non presente fisicamente nello scontro, e addirittura si sacrifica per ridare vita a Crystal.
Nella saga di Asgard addirittura Pegasus è quello che affronta meno avversari, in quanto è Sirio quello più impegnato. Prima sconfigge Luxor.
Poi affronta Megres che aveva messo al tappeto tutti gli altri.,
Ed infine da il suo contributo nella lotta con Orion, aiutando non poco Pegasus.
Ottima scelta.
FLOP: SANGUE A FIUMI, MONUMENTI DI PLASTICA, E QUANTE SCALE….
Queste sono forse le stranezze che più ci fanno sorridere.
La Prima: il sangue.
Durante tutte le loro battaglie i Cavalieri perdono litri e litri di sangue.
Non basterebbero manco 1 milione di centri di raccolta dell’Avis per poter fare una trasfusione salvavita solo ai cinque Cavalieri di Atena.
Eppure non muoiono mai. Sarà il Cosmo…..
La Seconda: Monumenti di Carta.
Sicuramente la Grecia avrà chiesto il risarcimento per tutti i danni ai monumenti che questi Cavalieri hanno procurato durante le loro battaglie. O forse quei monumenti proprio ben progettati non erano. Colonne che cadono manco fossero grissini, pavimenti che si sbriciolano solo a guardarli. E non parliamo delle pareti.
Un esempio su tutti.
Durante la lotta col Cavaliere del Toro, Pegasus, dopo aver subito un colpo, trapassa minimo quelle 10-15 pareti, lasciando presagire che la Seconda Casa più che una casa era un Centro Commerciale.
La Terza: Le scale.
E qui Holly & Benji ci sta tutto. E mica avevano solo loro quei campi kilometrici da percorrere in 10 minuti a piedi. Avete mai provato a passare da una casa all’altra del grande tempio? Il poco tempo a disposizione per i Cavalieri era più influenzato dai miliardi di scale da fare tra una casa e l’altra che dalle lotte coi Cavalieri d’Oro.
TOP: L’AMICIZIA PRIMA DI TUTTO
E questo è il punto forte per una saga del genere. Dapprima diffidenti e ostili tra di loro, i Cavalieri di Atena sviluppano subito un forte legame tra loro.
E l’amicizia che poi nasce porta tutti ad essere pronti a sacrificare anche la propria vita per gli altri e per i loro ideali senza alcuna esitazione.
Il legame che c’è tra questi eroi è forte.
La loro determinazione super ogni limite, e nella saga delle Dodici Case sono più di uno gli esempi lampanti di ciò, che lasciano a bocca aperta più di un Cavaliere D’Oro. Merce rarissima, se non inesistente nei cartoni di oggi.
Questo l’esempio più lampante:
Extra by Mr. Byson
Aggiungo un flop al croccante articolo del Biondo.
FLOP: I CAVALIERI DI BRONZO DIMENTICATI
I cavalieri di Bronzo sono 10 non 5.
Kurumada, nella sua oramai mitica opera, ha dato sempre troppo risalto a Pegasus&Co dimenticando e umiliando i restanti cavalieri.
Usher dell’Unicorno, Aspides Dell’Idra, Ban del Leone Minore, Black del Lupo e Geki dell’Orsa Maggiore sono gli Eroi silenziosi del manga e dell’anime.
Presentati come potentissimi combattenti vengono fin da subito ridimensionati e ridicolizzati.
Usher viene usato, da bambino, come cavalluccio dell’irritante Lady Isabel. Aspides viene bullizzato costantemente per il suo aspetto fisico e Ban, in tutta la serie, non parla praticamente mai.
Per loro mai un momento di gloria o di rivalsa ma anzi, con l’avanzare della storia, arrivano a confondersi con lo sfondo.
Peccato.
Sogno sempre uno Special a loro dedicato.
Al grido di Unicorn Gallop espando il mio cosmo, ringrazio Il Biondo e vi do appuntamento come sempre su JAMovie.
E adesso a chi non piace questo articolo, beccatevi uno dei colpi più potenti dei Cavalieri D’Oro: