Home news Anthony Hopkins, la confessione sull’alcolismo: “Avrei potuto uccidere qualcuno”

Anthony Hopkins, la confessione sull’alcolismo: “Avrei potuto uccidere qualcuno”

Anthony Hopkins è stato ospite del podcast The Interview del New York Times in cui ha parlato del suo prossimo memoir in uscita dal titolo We Did OK, Kid.

L’attore irlandese premio Oscar ha confessato il momento esatto in cui ha capito di essere un alcolista e di dover fare qualcosa per cambiare la propria vita.

“Ero ubriaco e guidavo la mia macchina qui in California durante un blackout” ha spiegato Hopkins “senza idea di dove stessi andando, quando ho capito che avrei potuto uccidere qualcuno, o me stesso, cosa che non mi importava”.
In quel momento ha capito che doveva fare qualcosa per cambiare la sua vita: “Sono tornato in me e ho detto a un mio ex agente, durante una festa a Beverly Hills, di aver bisogno di aiuto. Erano le 11.00 in punto, ho guardato l’orologio, e questa è la parte inquietante: una voce profonda, potente, mi ha parlato da dentro e ha detto: ‘È finita. Ora puoi cominciare a vivere. E tutto questo ha avuto uno scopo, quindi non dimenticarne neanche un momento'”.
Quella voce, nell’intervista, Hopkins la descrive come una voce maschile, profonda e radiofonica. Una voce che lo aiutò ad eliminare completamente il suo desiderio di bere.

“Lo sai, l’alcol è fantastico perché ti fa sentire immediatamente in uno spazio diverso” ha spiegato Hopkins “Ci sono difficoltà mostruose nella vita, e le noti. Ma infine, avvicinandomi agli 88 anni, mi sveglio la mattina pensando: ‘Sono ancora qui. Come?'”.

Lo scorso dicembre, la star de Il silenzio degli innocenti ha festeggiato 49 anni di sobrietà: “Quarantanove anni fa oggi ho smesso” disse nel video pubblicato su Instagram “E mi stavo divertendo così tanto. Ma poi ho capito che ero nei guai seri perché non ricordavo nulla e stavo guidando un’auto completamente ubriaco”.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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