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Amore bambino, la recensione del corto di Giulio Donato

Ad un campo estivo tutti i bambini si comportano in modo anomalo, poco attivo. Un bambino si innamora di una bambina e la corteggia con dei piccoli gesti. Scena dopo scena capiamo che la realtà è un’altra.

“Amore bambino”, corto che è stato in concorso agli ultimi David di Donatello, è di bella fattura, ben costruito con una tenerezza e innocenza bambina, ma non solo, che convince.

All’inizio sembra richiamare l’atmosfera idilliaca e assurda di The Stepford Wives che incuriosisce lo spettatore invogliandolo a sapere i vari sviluppi. La seconda parte è molto delicata e d’effetto.

Bellissimo il messaggio che trasmette:non si smette mai di essere bambini.

La storia d’amore presentata è veramente bella, così semplice, naturale, innocente come accade quando si è piccoli. Forse noi abbiamo perso questa semplicità nelle nostre cose ed è un vero peccato.

Molto bello e convincente il lavoro di scritture e di regia del giovane Giulio Donato, buone le performance di tutto il cast, come il montaggio e la fotografia.

“Amore bambino” è indubbiamente un bel corto che raggiunge il suo obiettivo. Promosso!