Ellen ha venti anni, è affetta da anoressia nervosa e passa da un centro di recupero all’altro senza successo. La sua vita inizia veramente a cambiare quando conosce il Dottor Beckham con i suoi metodi alternativi.
Presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2017, è uscito la settimana scorsa su NETFLIX “Fino all’osso” scritto e diretto dalla sceneggiatrice televisiva Marti Noxon, al suo debutto dietro la macchina da presa.
Questo dramma adolescenziale continua sulla strada malattia, lacrime più risate andata di moda con “Colpa delle stelle” e in questo caso il mix funziona senza risultare forzato e insopportabilmente cool.
“Fino all’osso” non punta solo ai teenager, ma a tutti senza distinzioni di età e arriva dritto al cuore cercando di essere il meno retorico possibile.
La sceneggiatura è estremamente realistica, diretta, toccante e diverte il giusto con qualche battuta che serve a smorzare la pesantezza drammaturgica di certi punti. L’unico neo è il preludio al finale decisamente banale, ma lodevole il fatto di raccontare non la redenzione, ma l’accettazione di una malattia ovvero il passaggio più difficile per una persona malata.
La regia di Marti Noxon non lascia segni, ma si mette comunque a servizio della storia e degli interpreti. Lily Collins finalmente ci regala una performance memorabile così misurata e tra le righe ben lontana dall’over acting tanto caro alla scuola americana. La giovane attrice dona al personaggio ogni singola sfaccettatura della sua Ellen e convince in un ruolo che la tocca da vicino visto che ha sofferto di anoressia in adolescenza.
Alex Sharp è un talento su cui scommettere per il futuro allenatosi a pane e teatro (è stato il primo -e pluripremiato- Christopher nell’allestimento americano del meraviglioso spettacolo “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”) e non sono da meno Carrie Preston, la giovane Liana Liberato e un ritrovato Keanu Reeves il quale non sta sbagliando neanche un ruolo negli ultimi anni.
“Fino all’osso” è un bel film che sensibilizza con onestà e verità prendendoti/ci un piccolo pezzo di cuore.